Proiettili di gomma contro i manifestanti del Pride di Instambul. I fermati costretti ad ascoltare versi del Corano


La polizia turca ha sparato proiettili di gomma ed ha utilizzato idranti e gas lacrimogeni contro gli attivisti lgbt che hanno deciso di scendere in strada per rivendicare i propri diritti nonostante il divieto al Pride giunto dalle autorità in seguito alle violente minacce giunte dai gruppi neofascisti. È il terzo anno consecutivo che le autorità impediscono la manifestazione come conseguenza dei proclami omofobi dell'ultradesta, anche se nei fatti è il terzo anno consecutiva che vede la polizia responsabile di violenze contro i manifestanti.
Almeno 22 persone sono state arrestate a Istanbul mentre la polizia ha impedito l'ingresso nella piazza Taksim (dove la comunità lgbt turca aveva comunque organizzato il Gay Pride) e nella adiacente Istiklal Avenue. I fermati sono anche stati costretti ad ascoltare versi del Corano nelle auto della polizia.
Controlli a tappeto hanno portato al fermo di chiunque girasse con bandiere arcobaleno o con magliette che rivendicassero i diritti omosessuali.
Momenti di tensione si sono registrati anche per la presenza di gruppi di giovani ultranazionalisti, autori di violenti tafferugli che li avrebbero visti intenzionati a picchiare i manifestanti. I dati non ufficiali parlano di soli sei fermi fra gli ultranazionalisti.
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