Provita non vuole una scuola che incoraggia il libero, esige un indottrinamento all'obbedienza


Per ottenere potere politico serve creare paura dato che solo una persona terrorizzata rinuncerà alle proprie libertà in cambio della promessa di protezione. Ad esempio è quanto accadde negli Stati Uniti dopo un attacco alle Torri Gemelle che permise George W. Bush di modificare le norme sulle intercettazioni o sui controlli nella vita privata dei cittadini senza che nessuno fiatasse dato che si era disposti rinunciare aparte della propria libertà in cambio della promessa di maggior sicurezza.
Una strategia simile viene adottata quotidianamente anche da quell'organizzazione politica chiamata "Provita Onlus" che pare disposta davvero a tutto pur di alimentare isterie e inutili parole contro uno stato che osa promuovere la tolleranza.

In un surreale articolo intitolato "Se la scuola mette su i bambini contro la famiglia…", l'organizzazione politica guidata da Toni Brandi afferma:

L’opera di distruzione della famiglia –strumentale alla decostruzione dell’individuo– vede un lavorio incessante dei cultori della morte che si insinua tra i banchi di scuola, anche a prescindere dalla diffusione dell’ideologia gender. Un esempio è questa scheda tratta da un libro di V elementare.

Utilizzate parole che avrebbero fatto arrossire la propaganda nazista, l'organizzazione proporne l'immagine di una scheda in cui si parla delle scuole medie e si racconta la storia di due amiche che verranno speratati dato che i genitori di una di loro hanno deciso di iscriverla in un'altra scuola. L'amica le propone di chiedere aiuto alla mastra, ma lei la redarguisce dicendo che non mentirebbe mai e che comunque i suoi genitori ledirebbero che in ballo ci sono dei motivi famigliari.
A qual punto l'amica risponde: "Chissà perché, quando si parla di famiglia, i figli non c'erano mai!". Un frase su cui agli studenti viene chiesto di riflettere per spiegare che cosa avrà voluto intendere con quelle parole.

Ed è su questa base che l'organizzazione politica di estrema destra sostiene che sia inammissibile invitare dei bambini a domandarsi del perché non vengano coinvolti nelle decisioni degli adulti o sul perché i loro desiderio non sempre possano essere accompagnati. Un fatto che evidentemente appare inaccettabile per un gruppo di integralisti che vede nei figli una proprietà privata tale da sostenere che i genitori debbano decidere persino quale orientamento sessuale debbano avere. Scrivono:

V elementare: ragazzini di 10 – 11 anni, in fase di preadolescenza, pronti a a esplodere in quella tempesta fisiologica e naturale che per certi versi li metterà in antitesi con i genitori… Ci siamo passati tutti, ne siamo usciti tutti: chi prima, chi dopo, in linea di massima tutti abbiamo litigato tanto con mamma e /o con papà, ma poi abbiamo fatto pace. Anche questa è scuola di vita, anche così si cresce.
Ma vi sembra giusto, in un momento così delicato, che proprio dalla scuola si insinuino nella testa dei ragazzini frasi come “Quando si parla di famiglia, i figli non c’entrano mai” ?
Frasi cattive. Frasi false, menzognere. Frasi che servono a mettere zizzania (qualcuno ricorda chi è il seminatore di zizzania per eccellenza?).

Sostenuto che l'invito a riflettere si opera del demonio, lo sproloquio dell'organizzazione prosegue con una serie di asserzioni basate sul pregiudizio di un'organizzazione che non vanta alcuna alcuna competenza pedagogica per argomentare i suoi attacchi. Ma forse a loro non interessa la ragione ma solo l'attacco gratuito: bisogna che la gente bigotta abbia paura della scuola, bisogna dire loro che se non si affideranno ciecamente nelle mani di Brandi qualcuno danneggerà i loro figli. Bisogna dire che il demonio opera attraverso lo stato e che i partiti di estrema destra sono la soluzione.

Ed è con una dietrologia assurda (sempre ammesso che dietro non ci sia una difficoltà nel comprendere un semplice testo di quinta elementare) che l'organizzazione aggiunge:

E’ questa “pedagogia”? E’ questa la sinergia educativa che si dice di voler instaurare tra scuola e famiglia nell’interesse esclusivo dello studente?
O forse, dietro a certi “esercizi di italiano” c’è la convinzione, anzi, un pregiudizio rancoroso, che la famiglia non sia lì nell’interesse dei figlioli? Ignorano che la famiglia, di solito, per quanto imperfetta, per quanto con mille problemi, è fondata sull’amore? Quale genitore, nella scelta della scuola per i figli, non si fa in quattro per trovare il meglio per loro? Nella fattispecie si poteva cogliere l’occasione per presentare la questione in positivo: “la famiglia sceglie quella scuola per il tuo bene, le amiche le continuerai a frequentare comunque, a scuola si va per studiare e non per stare con gli amici” (… ma su quest’ultimo punto ci sarebbe ancora molto e molto da dire…). Il fatto è che il seminatore di zizzania per eccellenza non ha proprio idea di cosa sia l’amore…

Insomma, loro sostengono che al bambino debba essere detto ciò a che deve pensare e non che lo si sproni a ragionare su dei tempi per arrivare alle sue tesi. Secondo l'ideologia di Brandi, il bambino va indottrinato e non educato dato che non è tollerabile possa arrivare a tesi diverse da quelle di quello di genitori-padroni.

Un ultimo dettaglio curioso sono i termini con cui l'organizzazione propone questo articolo ai motori di ricerca. Basta guardare il codice HTML della pagina per osservare come le parole chiave nascoste dietro le immagini sembrino assai fuorvianti rispetto al tema trattato ma utili alla loro promozione dell'odio: troviamo infatti "omosessualismo OMS", "Organizzazione Mondiale della Sanità", "GLBT", "LGBT", "Standard per l'educazione sessuale in Europa", "UNAR", "masturbazione", "bambini", "scuola", "educazione sessuale", "antidiscriminazione", "omofobia" e "famiglia".
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