Anche il Corriere della Sera si interessa ai legami tra Provita Onlus e Forza Nuova


«Anche se Provita chiede fondi (pubblici e privati) e si spaccia per un’associazione apartitica e apolitica, è legata a Forza Nuova. Ha potuto così essere sentita nelle audizioni della Commissione Giustizia sulle unioni civili e di recente ha spedito una lettera a tutti i parlamentari sulla legge sul biotestamento, riuscendo a compiere un’azione di lobby su parlamentari e persone che mai ascolterebbero un partito di estrema destra come Forza Nuova». È quanto scrive il Corriere della Sera in un'inchiesta sulla vera natura del gruppo omofobo capitanato dall'imprenditore Toni Brandi.
Si tratta di informazioni forse non nuove ai lettori dato che le pubblicammo su Gayburg già nel novembre del 2015. Ma, nonostante ci siano voluti quasi due anni di attesa, pare che finalmente anche la stampa nazionale si sia interessata a quei legami e c'è da sperare che tanto basti a spronare chi di dovere a fare tutti i controlli del caso.

Il Corriere spiega come Brandi rigetti ogni accusa asserendo che «tra Provita e Forza Nuova non vi sono rapporti, vi è solamente uno storico rapporto di amicizia tra me e Roberto Fiore». Peccato che i fatti sembrino raccontare altro. Il quotidiano racconta che «a distribuire nella fase di avvio il notiziario di Provita è Rapida Vis srl, azienda guidata da Carmen e Beatriz Fiore, altre figlie di Fiore. Rapida Vis è un’azienda che fornisce servizi postali. La sede legale era a Roma, in via Cadlolo 90. Peccato che allo stesso indirizzo, Via Cadlolo 90, sia situata la sede di Forza Nuova. Curiose coincidenze».
Si racconta anche che «Notizie Provita nasce alla fine del 2012. L’editore all’epoca è M.P., Società Cooperativa Giornalistica Arl, una cooperativa giornalistica di Merano che nel 2011 era stata rilevata da giovani di Benevento (i quali chiedono anche i contributi pubblici all’Agcom). Ne diventa presidente Beniamino Iannace, allora giovane attivista di Forza Nuova, molto vicino a Roberto Fiore. Un secondo socio è Italiana Servizi Postali di Iannace, una società che nel febbraio 2016 ha ottenuto 500 mila euro a fondo perduto da parte di Regione Lombardia. A presiederla è Fabio Infante che nel 2013 è stato candidato alla Camera per Forza Nuova. Ed ancora, il caporedattore di Provita è Alessandro Fiore (figlio di Roberto Fiore) che risulta anche il terzo socio della Italiana Servizi Postali di Ceppaloni (Benevento) insieme a Iannace e Infante.

Il notiziario della onlus Provita risulta una fiorente attività editoriale, tutta esentasse. Il distributore Andrea Giovanazzi, già presidente dell'associazione integralista La Torre, sostiene si stampino circa 100 mila copie con abbonamenti che vanno dai 50 ai 500 euro. Brandi pare voler ridimensionare quelle cifre, dichiarando al Corriere che le copie stampate sarebbero solo 3.000. Dinnanzi ad una simile discrepanza di cifre, c'è da augurarsi che una qualche autorità possa sentirsi in dovere di verificare se sia il distributore a non saper contare o se sia Brandi a non poter giustificare le cifre (sappiamo infatti che una "onlus" può essere ritenuta tale solo se il suo bilancio è pari a zero).
A ciò vanno aggiunti anche proventi del 5 per mille ottenuti dietro promessa di promuovere omofobia e distinguo sociali.
Ma non è finita qui. Notizie Provita risulta anche editore del libro "The attack on the family and the european response". Il volume offre un'introduzione di Roberto Fiore e lo sponsor è l’Alliance for Peace and Freedom (Apf), cioè la formazione di cui è presidente Roberto Fiore e vicepresidente Nick Griffin (l’europarlamentare inglese di estrema destra già condannato per odio razziale) che proprio con Fiore negli anni ’80 ha fondato «Terza Posizione Internazionale».
Ed ancora, Brandi e i Fiore compaiono insiem,e anche in un documentario russo anti-gay intitolato "Sodom", in cui si racconta l’impegno di una «famiglia numerosa», «naturale» e «cristiana» italiana che partecipa alla marcia per la vita e contro «la sodomia che ha invaso il mondo».

Nonostante Brandi neghi tutto, anche il Corriere osserva come «le prove dei rapporti tra Provita e Forza Nuova sono molte. Anche se l’associazione è formalmente "solo" una onlus che chiede (e ottiene) fondi e donazioni con il 5 per mille».
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