Casa vacanza a Vibo Valentia: «Non accettiamo gay e animali»


«Non accettiamo gay e animali». È quanto due ragazzi si sono sentiti dire dalla Casa vacanza Ciufo nella frazione di Santa Maria del Comune di Recadi, in provincia di Vibo Valentia. I due avevano individuato la struttura su Booking ed erano stati contattati via WhatsApp dal proprietario della casa vacanza per alcuni dettagli relativi alla modalità di pagamento. Ma è dopo lo scambio di alcuni messaggi che la coppia si è sentita dire:

Grazie a lei per aver prenotato. (È il primo anno che fittiamo) e la depandanza è nuova nuova… finita a maggio. Importante e mi scuso se posso sembrare troglodita. Non accettiamo gay e animali. Mi perdoni ancora.

«Quando ho letto questo messaggio -racconta Gennaro- mi è cascato un silos di acqua gelata. Nella mia mente si è allora materializzata l'immagine drammaticamente famosa dei cartelli nazisti esposti fuori ai negozi, coi quali si proibiva l'ingresso ai cani e agli ebrei. Ma da allora sono passati 70 anni e questa storia non può essere ignorata».
Attraverso un comunicato, il Comitato provinciale di Arcigay Napoli ha condannato l'accaduto, esprimendo solidarietà alla coppia e chiedendo «l'esclusione della Casa vacanza Ciufo di Santa Maria dal sito di Booking.com e da tutti i siti di prenotazione turistica che non vogliano, nel 2017, rinnovare logiche commerciali razziste e antidemocratiche. Ci auguriamo inoltre un intervento deciso da parte del Comune di Vibo, della Regione Calabria e delle autorità predisposte alla vigilanza e al contrasto alle discriminazioni».
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