È morto Tony Patrioli, tra i più importanti fotografi italiani di nudo maschile


Si è spento ieri a Brescia Tony Patrioli, uno tra i più importanti fotografi italiani di nudo maschile. Nato a Manerbio (Brescia) nel 1941, ha iniziato a scattare le sue prime fitografie dilettantistiche nel 1965, scegliendo già allora il nudo maschile di alcuni suoi amici e conoscenti come soggetto delle sue immagini. Quando a metà degli anni settanta gli venne proposto di produrre scatti destinati alla pubblicazione, Patrioli si iscrisse alla scuola di fotografia pubblicitaria di Milano e si diplomò nel 1977.
A differenza di altri fotografi italiani, Tony Patrioli si indirizzò da subito ed esplicitamente al mondo gay, dichiarandosi omosessuale già negli anni settanta sul mensile "Homo". I suoi scatti conquistarono l'Italia e aggiunsero anche il mercato nordeuropeo. In parallelo, una sua produzione era orientata al nudo artistico, inizialmente ispirandosi dichiaratamente alla fotografia di Wilhelm von Gloeden. «Un po' perché Gloeden era l'unico fotografo di nudo maschile che non fosse proibito in Italia all'epoca, un po' perché la sua fantasia in parte coincideva con la mia. Le foto americane di culturisti mi parevano troppo lontane dal mondo e dai ragazzi che vedevo attorno a me», spiegò Patrioli.
I protagonisti dei suoi scatti erano giovani, spesso eterosessuali e del Sud Italia, visibilmente divertiti dal gioco narcisistico che permetteva loro di poter esibire una desiderabilità sessuale ritenuta spesso inaccettabile dalla mentalità dell'epoca.
Nel 1984 Patrioli pubblicò il suo primo libro, dal titolo "Mediterraneo". Il suo ritiro dalle scene fu la conseguenza della graduale sparizione del mercato interessato alle fotografie softcore, dal trionfo dei modelli estetici statunitensi, e da un'industria del nudo maschile sempre meno artigianale.

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