Il forzanovista che non sa se impalare o gassare i gay


«I froci ne meritano tanti di calci anzi di pali nel culo. Morte ai recchioni, schifosi e pervertiti». Sono queste le minacce di morte recapitate ad un ragazzo che frequenta Facebook da parte di un account a lui sconosciuto che si è immediatamente occupato di bloccarlo e di impedirgli qualunque possibile replica. L'ipotesi più plausibile è che l'aggressore abbia cercato ed individuato la sua vittima in occasione di un commento lasciato sulla pagina de L'Osservatore Romanoe, come prassi di certi gruppi, abbia ritenuto che qualunque opinione contraria alla sua dovesse essere punita.

Per capire meglio le dinamiche, abbiamo provato a seguire il profilo ritrovandoci in una pagina senza post e con pochi amici. Ma è sfogliando i suoi apprezzamenti che appare immediatamente evidente sua vicinanza a realtà politiche di estrema destra come Forza Nuova, Casa Pound e Lega Nord, nonché a svariate realtà nazionaliste ed indipendentiste. Folta è la lista di gruppi anti-gay (da Provita Onlus alla pagina di Povia e dalle Sentinelle in piedi ad Alleanza Cattolica). Non manca neppure un curioso riferimento a quello che viene definito come il "Compendio dottrinale per la formazione Forzanovista di base" che conduce ad una pagina in cui si incontrano fotografie di saluti romani e gente che scrive saluti nazisti.
A permetterci un po' di ironia è come il forzanovista manifesti anche interessamento per Gay.it, per una pagina dedicata agli adolescenti gay e per quella fucina di fotografie che ritraggono uomini palestrati e mezzi nudi che è Men's Health Malaysia. Chissà, forse avrà bisogno di guardare bicipiti e pettorali per studiare i gay (o forse è quanto racconterebbe alla moglie se dovesse essere beccato a guardare quei muscoli).

A cavallo tra l'isterico e il tragicomico sono anche le sue recensioni. Di Repubblica dice che «ha due difetti: esalta troppo froci e invasione migranti. Si dasse una moderazione». Dinnanzi all'associazione Rain Arcigay Caserta onlus parla di «uno schifo come tutte le organizzazioni arcobaleno propugnatori solo di degrado». E non va meglio per i Gay Games, capaci di suscitare in lui rigurgiti neofascisti che lo portano ascrivere: «Gassatevi tutti brutti schifosi pervertiti. Un mondo senza malati. Magari. No more g basta f».
Anagrammi a parte, la collezione prosegue con insulti diretti al Cassero, al quale dice: «Basta non se ne può più di questi malati di esibizionismo. I normali (gli etero) non fanno queste carnevalate». Ed ancora, riguardo alla spiaggia lgbt di Rimini dice: «Una spiaggia riservata a culattoni e malati vari... immagino che porcate faranno». E se i suoi "mi piace" parrebbero confermarci che è quantomeno plausibile che voglia immaginarsi chissà quale atto sessuale tra uomini, la lista prosegue con quel Travel Gay che lui reputa meritevole di una stella perché «un viaggio per soli pervertiti ma per carità. Continuate a ghettizzarvi. Cosi sarete più isolati». Anche qui il finto interessamento parrebbe una semplice ripetizione di slogan altrui, ancor più quando a pronunciarli è un separatista che vorrebbe costruire altri muri attorno alle singole comunità (fermo restando che una vacanza tra gay non così dissimile da quella che potrebbe organizzare un gruppo di pallavolisti uniti dai medesimi interessi)
Del Santuario Porcikomodi scrive che è «un bel posto peccato inquinato dalla nazicrazylgbtdilenge e dai suoi scagnozzi ultrafanatici» mentre dinnanzi ad Imbarcogay parla dei «soliti depravati che devono mettersi in mostra e diventando ridicoli e selettivi».
Paiono a lui sgraditi anche i vegani, dato che in una rara pausa dalla sua ossessione anti-gay, il tizio scrive: «Il vegetsarianismo si può rispettare ma il veganismo no è pazzia pura, rifiutare tutto il cibo di origine animale e'da sonati mentali». Chiudono la carrellata i suoi insulti ad Arcigay Milano, da lui definita come «un associazione che oltre ai gay e trans tutela anche gli incestuosi merita di essere bannata».

E se fa sorridere il comportamento ossessivo-compulsivo di un tizio che pare passare le sue giornate ad inventarsi e scrivere insulti omofobi su realtà che non ha mai visto né conosciuto, il caso appare indicativo del perché serva una legge contro l'omofobia.
Incuranti di come loro stessi siano già tutelatati dalla Reale-Mancino, i vari Adinolfi e Brandi amano sostenere che i gay vorrebbero una legge che li renda superiori agli altri dato che i singoli crimini vengono già puniti dal codice penale. Eppure l'esempio è esaustivo del perché sia necessario riconoscere l'aggravante di aggressioni che spesso e volentieri possono colpire anche dei perfetti sconosciuti. Qui non si ha da temere la reazione di un qualcuno a cui si è fatto qualcosa, bisogna avere paura della furia omicida di persone che odiano altre persone per il solo fatto di esistere. L'aggressore potrebbe essere chiunque, esattamente come se si trattasse di un atto terroristico che colpisce senza preavviso o senza che ci debba essere una qualche causa scatenante per essere inseriti nella lista degli obiettivi. E se questa volta erano solo minacce virtuali, troppo spesso la cronaca ci racconta che qualcuno è già pronto a colpire anche in maniera assai più fisica.
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