La casa vacanza che non accetta «gay e animali» si trincera dietro a fantomatici motivi religiosi (con il plauso dai lettori de Il Giornale)


Continua a tener banco il vergognoso caso della Casa vacanza Ciufo di Recadi, in provincia di Vibo Valentia, che si è rifiutata di accogliere due ragazzi che avevano prenotato una stanza su Booking sostenendo che nella struttura non accettavano «gay e animali».
A peggiorare la situazione è un messaggio in cui i proprietari della struttura hanno anche cercato di difendere il loro operato trincerandosi dietro a quel classico vittimismo degli integralisti, motivo per cui c'è da temere che i loro atti siano una conseguenza diretta di una certa propaganda. Affermano:

Non siamo obbligati ad accettare gay e lgbt, questo anche nel rispetto del nostro credo religioso.

Insomma, loro ostentano la loro totale assenza di rispetto verso l'orientamento sessuale altrui mentre pretendono "rispetto" per un fantomatico credo religioso basato sull'odio verso le minoranze. Evidentemente l'integralismo è riuscito nel suo intento di indottrinarli a ritenersi superiori agli altri grazie alla leggerezza con cui citano il nome di Dio invano mentre rinnegano il messaggio di Cristo quale giustificazione ad ogni più immotivato e perverso pregiudizio. Peccato che il chiedere che l'altro non debba esista per "rispetto" al loro odio non sia certo una lecita opinione, checché ne dica quell'Adinolfi che oggi li difendeva a spada tratta con la stessa enfasi con cui nei giorni scorsi difendeva i preti che hanno abusato dei bambini del coro di Ratisbona.

E se la struttura omofoba pare sparita da siti come Booking o Trip Advisor, a difendere la discriminazione troviamo i lettori de Il Giornale. Fieri del loro sostenere che il dirsi cristiani serva solo a legittimare qualunque forma di odio contro chi ha un diverso colore della pelle o un diversi orientamento sessuale, li troviamo ad accalcarsi nello scrivere: «Ognuno ha la sua opinione e bisogna rispettarla». «La verità è, che dei due gay non frega niente a nessuno, e il titolare con la sua casa fà quel che vuole». «Ceda la casa alle cooperative rosse per mettere dentro clandestini tubercolotici. Non avrà contro nessuno». «Ci mancano solo le SS-gay». «In un paese democratico a casa sua ha diritto di decidere come vuole». «Se l'albergatore fosse stato un islamico, tutta questa polemica non si sarebbe fatta». «In democrazia e a casa sua può fare quello che vuole». «Giusto ognuno è libero di pensarla come vuole». «Basta con l'omofobia, ognuno a casa sua riceve chi vuole. Ma chi si credono di essere questi gay» «Le loro porcate se le facciano a casa loro,non in un albergo. Un applauso al titolare della casa vacanze».
Chissà se direbbero la stessa cosa se qualcuno li rifiutasse sulla base a qualche loro caratteristica naturale, magari accomunandoli pure con degli animali. Ma, si sa, sono ormai anni che Il Giornale sta usufruendo di contributi pubici per indottrinare i suoi lettori ad ogni più perversa forma d'odio. E i risultati si vedono, con chi è fiero di difendere chi discrimina, chi odia e chi rende l'Italia un Paese peggiore. Il tutto anche a danno dell'intera collettività, dato che è sempre più legittimato chi decide di andare a passare le proprie ferie (e a spendere i propri soldi) in Paesi assai più accoglienti e sicuri del nostro.
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