#MaQualeGender, sei pillole contro la propaganda di paura messa in atto dall'integralismo


La propaganda dei cosiddetti gruppi "no gender" è una minaccia alla vita e alla felicitò di milioni di parole. Personaggi sin troppo noti fomentano paura e paranoia come strumenti come strumento che possa condannare la politica all'immobilismo in merito a quei vuoti legislativi che oggi vengono gestiti a macchia di leopardo dalla giurisprudenza.
È per contrastare la disinformazione che Arcigay ha deciso di realizzare e diffondere sei pillole video che rientrano nell'ambito della campagna #MaQualeGender, lanciata il 17 maggio scorso in occasione della giornata internazionale contro l'omo-lesbo-bi-transfobia.
Ad oggi sono già disponibili le prime due pillole, le rimanenti quattro arriveranno ad agosto e a settembre. Al loro interno di racconterà di ragazzi e ragazze alle prese con una partita a Monopoli, nella quale, tra le carte degli imprevisti, spuntano i proclami "no gender". Per fortuna, però, tra le carte delle probabilità i ragazzi e le ragazze trovano l'idea di una società libera, inclusiva e rispettosa delle differenze, oltre all'invito a mobilitarsi per difendere tutti e tutte assieme il diritto ad essere noi stessi.
La campagna è il proseguimento di un lavoro che Arcigay ha promosso nel 2016 per analizzare il fenomeno dei movimenti "no gender", costruendo un confronto con altre realtà del movimento LGBTI italiano, ma anche con realtà che lavorano sui diritti umani e delle donne in generale. Da qualche anno, infatti, in Italia e in Europa sono attivi soggetti organizzati che, sotto un generico ombrello di movimento e di iniziativa “anti-gender”, contrastano ogni forma di inclusione e di apertura della società civile e delle istituzioni nei confronti delle persone LGBTI, e riportano alla ribalta visioni del mondo sessiste che si pensavano ormai superate. Si tratta di un movimento vario di matrice fondamentalmente religiosa e ultraconservatrice che preferisce però celare le proprie origini ideologiche dicendosi aconfessionale, anche se gli argomenti che usa fanno sempre riferimento ad una visione religiosa del mondo. Sulla base di un armamentario di manipolazione e di falsificazione degli argomenti solitamente usati per diffondere invece il rispetto della diversità e combattere la violenza omo-transfobica, questi soggetti sono molto attivi nel diffondere una propaganda paranoica di paura nelle famiglie e nella popolazione generale, nell'interferire con le già poche attività di prevenzione del bullismo omo-transfobico nelle scuole e nel fare pressione sulle istituzioni pubbliche affinché non facciano nulla per migliorare la vita delle persone LGBTI.
La risposta che Arcigay mette in campo non è solo sul piano della comunicazione: la campagna "ma quale gender" è infatti legata a un'iniziativa di crowdfunding per sostenere le spese legali necessarie a difendere le persone LGBTI dalle accuse diffamatorie che i portavoce di questi movimenti usano per colpirle, prima fra tutte il legame tra omosessualità e pedofilia. Una prima querela è già stata presentata da Arcigay nei confronti di Massimo Gandolfini del comitato "Difendiamo i nostri figli", per la quale è già stato emesso il decreto di rinvio a giudizio. Non solo: i fondi raccolti serviranno anche a progettare le prossima fasi della campagna.
Per donare o per scaricare tutti i materiale della campagna basta visitare il sito www.maqualegender.it o la pagina www.arcigay.it/crowdfunding.

Video: [1] [2]
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