Sabato i cittadini di Prevalle protesteranno contro lo "sportello anti-gender" del sindaco leghista


Il sindaco leghista di Prevalle, Amilcare Ziglioli, non è nuovo all'abuso del suo ruolo istituzionale con scopi di mera propaganda politica. Nel 2015 utilizzò i cartelli pubblici del comune per esporre la scritta: «L'amministrazione comunale è contraria all'ideologia gender». Ed ancora, nel 2016, quei medesimi cartelli comunali vennero utilizzati per scriverci «Grazie Amarica» come celebrazione all'elezione di Donald Trump. Incurante delle polemiche, il sindaco del Carroccio ha annunciato che la scritta sarebbe rimasta per giorni con lo scopo di segnalare ai cittadini l’opinione della giunta sulla vittoria di Trump. E questo a nome del Comune e non della sezione leghista locale.
L'ultimo smacco è l'annuncio dell'apertura di un fantomatico «sportello anti-gender» affidato ad una fedelissima di mario Adinolfi con lo scopo di contrastare qualunque politica sociale e civile non miri a sostenere che le le coppie eterosessuali debbano essere ritenute superiori a quelle gay.

L'iniziativa è stata ovviamente appoggiata dalla Lega Nord, felice nell'osservare che qualcuno stai usando soldi pubblici e strutture della comunità al fine di promuover e il loro partito. Fabio Rolfi, consigliere regionale bresciano e vicecapogruppo della Lega Nord al Pirellone, afferma che «Non capisco tutto questo strillare da parte di certi ambienti politici e pseudoculturali contro l'iniziativa del sindaco di Prevalle. È appena terminato a Brescia un gay pride dove gli organizzatori hanno chiesto con poco successo ai comuni bresciani l'adesione mediante patrocinio, quindi per quali ragioni un sindaco che la pensa diversamente non può sostenere una iniziativa di segno opposto? È questo il concetto di democrazia di chi si ritiene portavoce di una presunta minoranza perseguitata?».
In altre parole, il legista sostiene che sia legittimo mentire ai cittadini e creare opposizioni a fantomatiche ideologie mai teorizzate se ne può trarre vantaggio. Ed è sulla falsa riga del suo ragionamento che dovremmo ritenere che, fintanto che esistono gruppi antifascisti, allora chiunque deve poter inneggiare ad Hitler e a camere a gas dato che tutto è lecito. E magari potremmo pure sostenere che sia un nostro diritto poterla «pensare diversamente» da lui riguardo al suo diritto alla vita.
Il tentativo di voler mettere sullo stesso piano chi difende i diritti da chi fomenta l'odio è un fatto grave. E grave è anche come questa gente pretenda poi di essere pagata anche dalle vittime della loro aggressione, ricordandoci quei nazisti che chiedevano agli eberi il pagamento del biglietto del treno che li avrebbe condotti ad Auschwitz.

Dinanzi ad una simile deriva ideologica e dinnanzi all'abuso delle istituzioni come mezzo di promozione di una vera e propria truffa culturale, sabato 8 luglio i cittadini di Prevalle hanno organizzato un sit in pacifico contro lo «sportello anti-gender» voluto dal leghista. L'appuntamento è dalle 10 alle 12 dinnanzi al Comune di Prevalle in via Morani 11.

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