Tra messe e rosari, anche una conferenza sul "gender" di Gianfranco Amato al centenario delle apparizioni di Fatima. Il Comune patrocina


Non può che destare preoccupazione la sistematicità con cui la destra di Gianfranco Amato riesce ad infiltrarsi in manifestazioni religiose di massa. Difficile è comprendere in che modo una sua conferenza sul fantomatico "gender" possa avere una qualche attinenza con la settimana mariana organizzata al santuario di Birgi per il centenario delle apparizioni di Fatima. Eppure, tra una preghiere e un rosario, ci piazzeranno pure una bella conferenza omofoba organizzata dalla diocesi di Mazara del Vallo con tanto di patrocinio da parte della Città di Marsala. Un'occasione decisamente più unica che rara per poter adescare i cattolici con comizi di istigazione all'odio privi di un qualunque contraddittorio.
Il programma della manifestazione, che si volgerà dall'8 al 16 luglio alla presenza della Madonna Pellegrina di Fatima, ci indica che nella giornata del 15 luglio i fedeli saranno invitati a prendere parte ad una lode mattutina, quattro messe, quattro rosari, un'adorazione eucaristica e alla conferenza politica di Amato dal titolo "Gender: il nemico della famiglia". L'integralista viene curiosamente accreditato solo come presidente dei Giuristi per la vita mentre si tace sulla sua carriera politica nel patito di Mario Adinolfi.

Riguardo alla facilità con sui Amato pare avere accesso a simili manifestazioni, determinante è l'apprezzamento che troppi esponenti ecclesiastici paiono dimostrare verso tutto ciò che possa alimentare discriminazioni e pregiudizi contro le persone lgbt. Ma forse ad avvantaggiarlo è anche la possibilità di sventolare quel suo quel suo titolo di cavaliere dell'Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme che gli garantisce diritto di passo nelle chiese cattoliche e il saluto d'onore da parte della guardia svizzera. Un'eventualità che parrebbe svilente anche solo nel permettere di temere che l'attacco ad interi gruppi sociali possa essere avvallato grazie ad un titolo vaticano che può essere acquistato grazie ad «una generosa donazione in ingresso» e il solenne impegno ad «elargire annualmente l'obolo concordato a livello centrale per le opere realizzate in Terra Santa». Chi non paga vedrà decadere il suo titolo di cavaliere.

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