Australia, parte l'offensiva della Chiesa Cattolica contro il matrimonio egualitario: «Quello tra gay è amicizia, non amore»


Dopo che il primo ministro australiano Malcolm Turnbull ha annunciato l'intenzione di organizzare un voto postale informale non vincolante sul matrimonio egualitario, la Chiesa Cattolica ha già avviato la sua solita campagna di promozione dell'intolleranza. L'arcivescovo di Sydney, Anthony Fisher, ha già chiesto ai suoi parroci di spingere i loro fedeli a votare «no». E non meno intenzionati a battersi contro l'eguaglianza matrimoniale sono gli altri vescovi del Paese.
In Australia ci sono più di 5 milioni di cattolici, rendendoli la più grande denominazione cristiana del Paese.

L'arcivescovo Fisher sostiene che permettere a gay e lesbiche di poter avere pari dignità sociale sia da intendersi come una «persecuzione religiosa» di chi giustifica la discriminazione nel nome di Dio. Spergiura pure che «in altre parti del mondo che hanno legalizzato il matrimonio dello stesso sesso, coloro che credono nel matrimonio tradizionale sono stati molestati o costretti a rispettare la nuova visione del matrimonio. Sarebbe estremamente ingenuo pensare che non succederà qui».
Un documento della Chiesa Cattolica intitolato "Non distruggere con il matrimonio" afferma: «Il matrimonio è centrato e ordinato non solo per il benessere dei coniugi, ma anche verso la generazione e il benessere dei bambini [...] Le loro differenze fisiche, spirituali, psicologiche e sessuali mostrano che sono intese l'una all'altra, la loro unione li rende interi e, attraverso la loro unione, una sola carne che creano insieme i figli che sono carne della loro carne [...] Le amicizie dello stesso sesso sono di tipo molto diverso: trattarle in maniera uguale causa una grave ingiustizia per entrambi i tipi di amicizia e ignora i valori particolari che servono i matrimoni veri».

In ogni parte del mondo in cui sia stata resa possibile una discussione pubblica sui diritti dei gay, l'offensiva della Chiesa Cattolica ha sempre creato divisioni siciali e un incremento delle violenze omofobiche.
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