C'è il nipote di un generale franchista dietro le petizioni anti-gay della CitizenGo


Massimo Gandolfini e Filippo Savarese hanno annunciato che da ottobre porteranno in Italia l'autobus trasfofobico dello spagnolo Ignacio Arsuaga, presidente delle associazioni di estrema destra Hazte Oir e CitizenGo. Nello stesso periodo le due organizzazioni sorvoleranno il cielo iberico con aerei su cui sono stati installati striscioni omofobi volti a sostenere che le «classi politiche» vogliano «indottrinare i nostri figli» al fine di concedere «privilegi a certi gruppi sopra i diritti di tutti».
In precedenza Arsuaga aveva già messo sulle strade spagnole l'autobus transofobico che verrà ereditato da Savarese, anche se in Spagna il suo passaggio venne vietato dalle autorità cittadine di Barcellona, ​​Madrid e Pamplona. Da segnalare è anche come Filippo Savarese sia stato assunto da Arsuga insieme a mezzo direttivo della Manif pour tous.

Indagando sul conto della HatzeOir, una squadra di investigatori spagnola è riuscita a traccia i legami tra il gruppo e El Yunque, una misteriosa società segreta che presumibilmente ha cellule in tutto il Messico e gli Stati Uniti. Secondo quanto riferisce il giornalista investigativo messicano Alvaro Delgado, si tratterebbe di cellule intenzionate a «difendere la religione cattolica e combattere la Forze di Satana, anche mediante violenze o omicidi».
A capo della HatzeOir troviamo l'avvocato madrileno Ignacio Arsuaga, pronipote di un generale del dittatore Francisco Franco e nipote della baronessa Moncley. Suo fratello è vice-presidente esecutivo di Jones LangLaSalle, una società che siglato un accordo con Cristiano Ronaldo per l'apertura fi alcuni alberghi ad Ibiza.
Arsuaga risulta anche membro del World Congress of Families, l'organizzazione omofobica di cui fanno anche l'associazione forzanovista Provita Onlus e alcuni fedelissimi di Putin (fra cui quell'Alexey Komov che spunta assai frequentemente sui palchi dei comizi politici di Salvini nonché ospite d'onore al congresso in cui venne proclamato il successore di Bossi).

Secondo Naureen Shameem dell'AWID, queste organizzazioni «compiono azioni orientate ad aumentare il loro potere. Manipolano argomentazioni religiose per aumentare il potere e minare l'universalità dei diritti umani».
Tra le più riuscite campagne politiche della CitizienGo figura la recente strumentalizzazione del piccolo Chalie Gard con una raccolta di oltre mezzo milione di firme. La petizione prometteva di poter offrire «sostegno» al bambino, ma nei fatti la rivendicazione politica era volta a sostenere che uno stato non debba poter tutelare i diritti dei minori contro il volere dei genitori. In altre parole, esigono che chi produce un figlio debba poterne abusare e deve poter compiere violenze senza che i giudici possano intervenire.
Pare dunque che il piccolo Charlie sia spuntato nel momento più utile alle loro mire politiche, dato che già all'inizio dell'anno un rapporto dell'Observatory on the Universality of Rights segnalava come i gruppi religiosi conservatori stanno cercano sempre più di appellarsi a ciò che loro definiscono «diritti dei genitori» nel tentativo di rafforzare il loro «concetto gerarchico e tradizionale della famiglia».
E non pare un caso che anche Gandolfini parli di «diritti dei genitori» quando chiede che l'educazione al rispetto sia resa facoltativa o quando sostiene che l'educazione sessuale debba assere vietata dato che dovranno essere papà e mamma a decidere se i loro figli debbano essere tenuta all'oscuro delle malattie sessualmente trasmissibili in modo che non usi il preservativo secondo i dogmi della Chiesa.

Tutto questo viene reso possibile grazia ad un utilizzo di piattaforme social che permettono a CitizenGo di poter operare a livello internazionale attraverso petizioni tradotte in sette lingue promosse a livello locale dai gruppi integralisti locali con cui l'organizzazione ha stretto accordi di collaborazione. Internet appare infatti il luogo ideale anche per creare allarmismi, fomentare isteria e poter dire qualunque cosa si voglia senza manco preoccuparsi di argomentarla.
Il Political Research Associates osserva anche come le campagne promosse da CitizenGo siano tutte legate da un'ideologia condivisa, ossia una strenua opposizione ai diritti riproduttivi e ai diritti dei gay. Sottolineano anche come «la piattaforma promuove una radicale (e pericolosa) ridefinizione della libertà religiosa» dato che il concetto di libertà religiosa era «destinato a servire come scudo contro l'imposizione religiosa» ma gruppi come CitizenGo stanno cercando di usarla come «una spada di egemonia cristiana di destra». Si presume che quella ridefinizione della libertà religiosa serva come mezzo per «promuovere un'agenda oppressiva radicata nel progresso dell'eterosessismo, della supremazia bianca e dell'egemonia cristiana, mobilitando il risentimento contro le comunità emarginate».

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