Effatà Edizioni acquista spazi pubblicitari per vendere il libro che bolla l'omosessualità come «una malattia che va curata»


Don Paolo Gariglio è salito alla ribalta delle cronache dopo che la curia torinese ha distribuito a degli adolescenti un suo vecchio libro in cui sosteneva che l'omosessualità sia «una malattia che va curata» e che «lascerebbe tracce che potrebbero farti soffrire e vergognare per tutta la vita».
A quel punto si è aperto il solito teatrino in cui Gianfranco Amato ha offerto supporto finanziario, giuridico e politico al prete, sostenendo che il pover'uomo sia finito «nel mirino dell’occhiuta polizia arcobalenata». Spergiura che una cattivissima «gaystapo» minacci «uno dei tanti Pastori coraggiosi che ancorano osano alzare la testa contro l’odiosa dittatura del Pensiero Unico e sfidare il regime totalitario del politically correct». Insomma, ci fa sapere che dopo lui starà sempre dalla parte di chi odia la vita e promuove il pregiudizio mediante falsa testimonianza a danno di interi gruppi sociali. Pare evidente anche come il suo parlare di «un altro sacerdote vittima della gaystapo» paia servire solo a sfruttare un finto sentimento religioso a beneficio del proprio profitto.
Inquietante è anche come anche la casa editrice del volume omofobo paia volere la sua fetta di guadagno. Pur trattandosi di un titolo fuori catalogo, è sui social network che ci si può inbattere in inserzioni pubblicitarie a pagamento volte a promuovere quel vecchio libro. Insomma, pare proprio che Effatà Edizioni non si sia voluta sfuggire l'occasione di cercare un guadagno dal commercio della disinformazione e del pregiudizio.
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