La catechista contro il cartone animato che combatte il sessimo: «Propaganda l'ideologia gender»


Ormai la propaganda ideologica passa su WhatsApp e può capitare che alcuni genitori abbiano ricevuto un messaggio firmato dalla catechista dei loro figli in cui si afferma:

Avviso per i genitori dei bambini grandicelli che guardano la TV. Sul canale K2 alle 16:30 hanno piazzato un cartone animato transgender-friendly chiamato Sheshow con protagonista un bambino che si trasforma in supereroina femmina. Chiara propaganda dell'ideologia gender. Attenzione. Proteggiamo i bambini.

In realtà si tratta di una polemica datata e già sfoderata dall'organizzazione integralista Provita onlus ai tempi delle prime messe in onda. Ma dato che questa gente pare vivere di continui allarmismi e di congetture che vengono sostenute ad oltranza contro ogni evidenza, ecco che la catechista ha ritenuto di dover dare una falsa testimonianza dettata dal suo pregiudizio.
Sarebbe bastato guardare anche un solo episodio della serie (che per la cronaca si chiama "Shezow" e non "Sheshow") e questa gente avrebbe potuto facilmente constatare che il transessualismo non viene mai menzionato dato che si tratta di un tema completamente estraneo alla storia. Quello che avrebbero trovato è un ragazzo convinto che i maschi siano superiori alle femmine e che, una impossessatosi di un anello che veniva tramandato dalle generazioni femminili della sua famiglia, si ritrova a trasformarsi in una supereroina. Ciò lo spingerà a comprendere che anche le ragazze hanno delle qualità e che non sono certo così deboli o meno meritevoli di rispetto quanto lui credeva.
Tutto ci ci porta a dedurre che si sia dinnanzi ad un semplice cartone animato contro il sessismo, motivo per cui quei sedicenti "cristiani" che vorrebbero boicottarlo non stanno certo "difendendo" i loro figli. Al massimo stanno contribuendo a renderli maschilisti e misogini quasi volessero assicurarsi che in età adulta possano avere meno remore nel picchiare la moglie o nello stuprare una qualche ragazza.
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