Radio Spada sostiene che il "gender" sia colpa delle donne che negli anni '60 usarono i pantaloni


Quando non sono troppo occupati ad organizzare rosari contro i gay, i redattori di Radio Spada si dedicano a cercare in rete qualunque cosa possa essere usato per ostentare il loro odio verso i gay. E dato che pare piacergli molto usare politicamente il sentimento religioso come giustificazione all'odio, ecco che appaiono non provare vergogna nel sostenere di aver scovato un testo «utile e profetico» scritto da un tal cardinale Siri Grassettature che nel 1960 «comprese profeticamente la teoria gender».
In realtà il testo pare mostrare quelle che sono le reali rivendicazioni di questa gente: paiono spaventati a morte all'idea che la dignità della donna possa impedirgli di sostenere che il solo fatto di avere un pene possa conferirgli il diritto di trattare la femmina come una schiava. Paiono tremare all'idea di doversi confrontare in un un rapporto paritario con l'altro sesso, piagnucolando che a loro piaceva tanto quando la donna era costretta a pulire casa, lavorare, stirare, curare i bambini e non doveva sgarrava nel mettere a la cena a tavola dopo che l'uomo era rimasto lì a guardarla lavorare.

L'articolo proposto dal sito di estrema destra è un pezzo intitolato "A proposito del costume maschile della donna", in cui sessantanni fa il religioso lamentava come «si ha l’impressione che un certo numero non disprezzabile di ragazze e donne genovesi abbiano optato almeno nei giorni di gita, per il costume maschile (calzoni maschili). Questo allargarsi di un uso obbliga a riflettere seriamente e Noi preghiamo coloro, ai quali è diretta la presente Notificazione, di voler prestare all'argomento la attenzione propria di chi sente davanti a Dio una responsabilità».

Passava così a sostenere che ogni cristiano abbia il dovere di condannare l'altro (mica come diceva quel Gesù che sbagliava nell'invitare a non giudicare) e che quindi lui si sentiva nel dovere di rendere pubbliche le sue elucubrazioni sul tema. Affermava così che:

L’uso dei calzoni maschili da parte della donna non si può dire – oggi, data la attillatura dei vestiti femminili – che costituisca per sé un grave torto alla modestia. Quanto a coprire, i calzoni copronto certamente più delle moderne gonne femminili. Ma non è solo questione di coprire, è questione di attillatura. Sotto questo profilo non sarebbe esatto dire che i calzoni non abbiano la possibilità di raggiungere un grado maggiore di attillatura che non le gonne. Anzi in genere essi danno una maggiore attillatura e la attillatura ha motivo di preoccupare talvolta non meno della stessa esibizione.
Tuttavia c’è, nell’uso dei calzoni maschili da parte delle donne, un aspetto che a Noi pare il più grave. L’abito maschile usato dalla donna: altera la psicologia propria della donna; tende a viziare i rapporti tra la donna e l’altro sesso; è facilmente lesivo della dignità materna davanti ai figli.

Comico è il passaggio in cui il cardinale ipotizzava che la donna non indossasse i pantaloni perché più comodi, ma solo per invidia verso gli uomini:

Infatti il motivo che spinge a portare abiti maschili è sempre quello della imitazione, anzi della concorrenza rispetto a chi è ritenuto più forte, più disinvolto e più indipendente. Questo motivo manifesta chiaramente che l’abito maschile è l’aiuto sensibile per attuare una abitudine mentale ad essere «come un uomo». In secondo luogo, da che mondo è mondo, l’abito esige impone e condiziona gesti atteggiamenti contegno ed arriva dall’esterno ad imporre una determinata trama psicologica.

Si arriva così al sostenere che la donna dovrebbe rendersi poco desiderabile perché altrimenti l'uomo avrebbe tutto il diritto di saltarle addosso:

La attrazione è preceduta naturalmente e cronologicamente dal pudore, che frena, impone rispetto, tende a trasportare su di un piano di stima e di salutare timore, quanto l’istinto insorgente spingerebbe ad atti meno controllati.

Ed immancabile è anche il sostenere che la donna debba indossare solo gonne o suo figlio sarà psicologicamente danneggiato per la vita. Chissà perché, ma da sempre i preti amano sostenere che tutto danneggerebbe i bambini salvo quando sono loro ad abusarne sessualmente o a massacrarli di botte:

Tutti i figli hanno istintivamente il senso della dignità e del decoro della madre. L’analisi della iniziale crisi interna, che passa il bambino al primo aprirsi alla vita e prima ancora di entrare nella adolescenza, rivela quanto ci giochi il senso della madre. I bimbi sono delicatissimi su questo punto.  [...] Il bimbo non conosce la definizione della esibizione, della leggerezza e della infedeltà, ma possiede un sesto senso istintivo per intuire tutte queste cose, soffrirne e trarne pieghe amare nell’anima sua.

In un passaggio sottolineato da Radio Spada, il cardinale sostiene pure che l'uomo e la donna abbiano funzioni diverse che devono essere rappresentate dall'abito:

Perché da che mondo è mondo, o meglio da che la civiltà è in cammino, si è sempre e da tutti irresistibilmente teso a dare una differenziata divisa alle differenti funzioni? Non è forse questa la testimonianza severa di un consenso del genere umano e della sua intuizione di una verità ed una legge superiori a se stesso? In conclusione: la questione dell’abito maschile delle donne va considerato come un elemento che alla lunga è macerante dell’ordine umano.
[...] Le conseguenze di queste forzature non sono una nuova «linea di quiete», sibbene i disordini, le instabilità dolorose, le aridità orrende delle anime, lo stupefacente crescere dei rifiuti della umanità cacciati anzitempo fuori della volgare considerazione ad attendere il tramonto nella noia, nella tristezza e nel disprezzo. Sulle rovine delle eterne norme allignano le famiglie infrante, le vite interrotte, i focolari spenti, i vecchi rinnegati, i figli degenerati e – finalmente – le disperazioni e i suicidi. Queste cose attestano che la «linea di Dio» resiste e non ammette adattamenti ai deliramenti dei sognatori chiamati a torto filosofi.

Insomma, il "gender" sarebbe tutta colpa di donne come quella Costanza Miriano che va in giro con dei pantaloni quando dovrebbe riconoscere la sua funzione di donna da ingravidare ed indossare una gonna secondo il volere del cardinale. E il prelato ci fa pure sapere che sicuramente i suoi figli la reputeranno una poco di buono dato che indossa pantaloni al posto di una gonna...
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