Stephen Amell agli omofobi: «Andate a stare dalla parte sbagliata della storia sulla pagina di qualcun altro»


L'attore Stephen Amell, noto per il suo ruolo da protagonista nella serie Arrow, ha partecipato insieme alla moglie al Vancouver Pride. Come prassi, ha condiviso suoi suoi profili social alcuni tra i più bei momenti della giornata, ma ovviamente non sono mancati neppure i soliti troll omofobi che hanno cercato di insultarlo e denigrarlo.
I toni sono quelli che tristemente conosciamo anche in qui Italia, con personaggi pronti a sostenere che sicuramente sarebbe stato più importante occuparsi dei veterani piuttosto che dei gay, a spergiurare che l'omosessualità debba essere ritenuta «una malattia» o che si lanciavano nell'esporre curiose teorie: «Voglio capire come il sesso gay possa essere buono? Supponiamo che un uomo sposa un uomo. Quindi non avrà figli. Supponiamo che un uomo e una donna si sposino e avessero un figlio e supponiamo che questo bambino dopo 20 anni abbia un cancro. A causa dell’omosessualità non ci sarà alcun essere umano sulla terra e non ci saranno medici per curare la malattia. Facendo questo, stai interrompendo il buon senso creato da Dio».
Dinnanzi a quel solito schifo, Stephen Amell non le ha mandate a dire ed ha diffuso su Facebook un messaggio in cui afferma: «Stavo scorrendo la mia pagina questa mattina e sono rimasto veramente sorpreso da qualche commento allegato a due foto del Vancouver Pride. La grande maggioranza dei commenti erano positivi, ma una quantità ridicola era negativa. Ho trascorso un fantastico week-end a Vancouver con mia moglie e i miei amici, ho incontrato persone incredibili e, più di ogni altra cosa, ho cercato di immergermi in tutta l’energia positiva delle persone che vivono la loro vita apertamente. Se vengo a Vancouver anche il prossimo anno sfilerò nuovamente. Quindi, per tutti quelli che hanno pubblicato commenti negativi: andate a stare dalla parte sbagliata della storia sulla pagina di qualcun altro».
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