Lo schifo


Promuovere l'odio. Pare questa l'unica ragione di vita dei quotidiani di destra, disperatamente impegnati a sostenere quei partiti che basano la loro intera propaganda solo sulla promessa di far star peggio ogni minoranza, si tratti di quei gay che Adinolfi sostiene debbano essere ritenuti inferiori a lui o di quegli immigrati che Salvini sostiene minaccino la sua supremazia "padana". Non si propongono politiche serie, ci si accontenta di sostenere ossessivamente che l'altro è una minaccia e che basterà sterminarlo per vivere felici e sereni, compiacendosi di quanto ci di senta superiori perché la casualità li ha fatti nascere in un posto invece che in un altro o ci ha dato un orientamento sessuale al posto di un altri.
Capita così che Libero se ne esca titolando "Dopo la miseria portano la malaria". Oppure che Il Tempo pubblichi un articolo dal titolo "Ecco la malaria degli immigrati". La loro tesi unanime è che quei bambini avrebbero dovuti morirsene a casa loro, senza disturbare. I bambini degli immigrati non si chiamano Charlie e le destre hanno a cuore solo l'accanimento su neonati incurabili con genitori cristiani, non certo per minori che possono essere salvati ma hanno genitori islamici. Ed è così che i bambini vengono usati per promuovere una cultura del disprezzo basata sulla manzoniana figura dell'untore, in generalizzazioni false e pericolose che possono solo portare verso il fascismo, il razzismo, l'odio e tutte quelle altre brutte cose che avvelenano tutto e tutti.
Inoltre basterebbe avere un po' di memoria per osservare come l'attacco dei due quotidiani non sia nulla di nuovo: già nel 1936 alcuni manifesti della propaganda della Germania nazista asserivano che "Gli ebrei sono pidocchi e portano il tifo".

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