Presentato un esposto contro la Terragni dopo il suo accostamento tra stupri ed omosessualià


Finirà in tribunale l'inaccettabile frase con cui la sedicente "femminista" Marina Terragni ha commentato i fatti di Rimini sostenendo che la colpa degli stupri sia un «patto omosessuale di sottomissione delle donne».
A presentare un esposto alla procura della Repubblica sono stati I Sentinelli di Milano e Gaylex, i quali spiegano che: «Ci chiediamo con quale coraggio una donna che si definisce "femminista" possa, con tanta negligenza e malafede, associare un orrore come la violenza sessuale alle persone omosessuali che spesso sono vittime di questo orrore e sono in prima linea nel combattere la violenza di genere. Non è la prima volta che la signora Terragni 'scivola' in commenti discriminatori e offensivi contro le persone LGBT. C'è sempre una scusa per offendere gay, lesbiche e trans: una volta è la GPA, un'altra i diritti delle persone trans, ora addirittura lo stupro che, secondo Terragni, sarebbe "un patto omosessuale, quindi tra uomini", confondendo genere e orientamento sessuale. Non sappiamo quanto in maniera ingenua e quanta in malafede».
Dal canto suo la Terrani non è nuova ad uscite simili, risultando una sorta di Adinolfi del femminismo integralista che spera di ottenere e attenzione e visibilità sparendole sempre più grosse. Non a caso la giornalista risulta una tra le principali collaboratrici dell'integralismo cattolico, citata ossessivamente da personaggi come Adinolfi o Amato, in un uso del suo utero come pretesto per sostenere la guerriglia contro i diritti delle persone lgbt.
Forse intenzionata a nascondere la mano dopo aver lanciato il sasso, la Terragni si è difesa sostenendo che con il termine «omosessuale» intendesse «un patto tra uomini» e non i gay. Eppure pare curioso abbia scelto un'accezione tanto decontestualizzata e fuorviante, ancor più se si considera come desinenza «omo» non significhi «uomo» ma «uguale» (dal greco “omos”, ὁμός).
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