Facebook torna a bloccare il profilo di Mario Adinolfi dopo gli insulti ad Asia Argento


Pare proprio che Mario Adinolfi stia collezionando più provvedimenti disciplinari che voti alle urne. Questa volta Facebook è dovuto intervenire dopo che il leader integralista ha pubblicamente insultato Asia Argento definendola «una puttana». In quello che ha tutta l'aria di un plagio di Libero e dell'articolo firmato dall'ex deputato di Forza Italia che l'attrice ha già provveduto a querelare, scrisse:

La sensazione complessiva è che la Argento abbia cercato di trasformare un suo clamoroso errore giovanile in un’occasione positiva di immagine. Aver subito le attenzioni sessuali del potentissimo produttore Harvey Winstein controvoglia, senza reagire e senza denunciare, è senza dubbio un errore. Ora, la Argento qualifica l’episodio come “stupro” e in tutta evidenza stupro non è: ci sono infinite foto della ragazza molto sorridente accanto al presunto stupratore, finché era potente… Quando un maschio prepotente usa un elemento del suo potere, solitamente il denaro, per ottenere i favori sessuali di una donna che li mette a disposizione per un proprio vantaggio, quella non è violenza sessuale. Quello è uno schifo, sono d’accordo. Il maschio è un porco, sono d’accordo. Ma quella si chiama prostituzione.

Tanti sono gli utenti che hanno trovato inaccettabili simili parole e le loro segnalazioni sono state accolte da Facebook. A cimentarsi nel solito vittimismo, vero cavallo di battaglia che caratterizza la propaganda dell'integralismo cattolico, troviamo la sua seconda moglie pronta a scrivere: «Per l’articolo pubblicato a firma di Mario, a proposito dell’intervista di Bianca Berlinguer ad Asia Argento, anche la pagina Amici di Mario Adinolfi è stata bloccata per 24h. L’articolo è stato cancellato da Facebook. Ormai, in tutta evidenza, a Mario è deliberatamente impedita la libera espressione di pensiero».
Apprendiamo così che a casa Adinolfi il dare della «puttana» a qualcuno venga ritenuto «liberà di pensiero», contrariamente a qualunque critica venga rivolta a lui. Ma, fortunatamente, pare esista un mondo civile in cui è pensiero condiviso che via sia differenza tra la lecita opinione e l'insulto.
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