Fratelli d’Italia: «C'è un bambino con due papà. Sky censuri la serie gender»


Pare non conoscere tregua l'ossessione omofoba con cui l'estrema destra tenta di raccimolare voti vendendo odio contro interi gruppi sociali. Al grido di «nessuno pensa ai bambini», il partito di Giorgia Meloni chiede ora la sistematica censura di tutto ciò che possa insegnare il rispetto a quei piccoli che loro vorrebbero fossero indittrinati a pensare che l'eterosessualità sia l'unico modo "giusto" di poter essere.
Fabrizio Santori, esponente laziale di Fratelli d’Italia, chiede così a Sky di bloccare la messa in onda del cartone animato "A casa dei Loud", trasmesso da Nickelodeon, a causa della presenza di una coppia di genitori dello stesso sesso in un episodio della serie.
Forse sperando di raccattare consensi tra adinolfuniani e neofascisti, afferma: «Troviamo subdolo e inaccettabile veicolare attraverso degli apparentemente innocui cartoni animati la teoria gender e concetti come l'omogenitorialità, che andrebbero invece spiegati ai bambini dai propri genitori, mamma e papà, con estrema cautela, nei giusti tempi e modi».
In altre parole, bisogna permettere ai genitori di non affrontare queste tematiche in attesa che i figli facciano propri i loro pregiudizi o vivano con difficoltà una sessualità che la società cattolica esige sia fatta percepire come "una colpa". E scopriamo anche che quella fantomatica "teoria gender" inventata dal neofascismo sarebbe quella per cui si rischia che ad un bambino non venga impedito di poter andare in giro con i suoi genitori anche se la sua famiglia non è conforme ai dogmi di quella nuova "razza ariana" teorizzata dalle lobby statunitensi di estrema destra (per intenderci, quelle per cui lavora Gianfranco Anato e quelle di cui fa parte Antonio Brandi).
L'esponente di estrena destra aggiunge pure: «Piombare così nelle case delle famiglie italiane sostituendosi al ruolo naturale delle mamme e dei papà, ovvero quello di garanzia dei minori, è scorretto. Ci adopereremo in tutte le sedi per bloccarne la messa in onda. Ma esempi simili sono facilmente riscontrabili anche su Internet».

A rilanciare l'isterica presa di posizione è il solito Il Giornale, offrendo tra i commenti una panoramica della ferocia omofoba di genitori a cui Fabrizio Santori sostiene debba essere affidato il compito di educare alla diversità. Scrivono: «L'unica consolazione è che per questi inqualificabili ideatori e realizzatori di questi progetti di corruzione morale, verrà un giorno». «Quale dei due fa da donna?». «Ma basta con queste checche!». «Dai che schifo! A tutto c'è un limite... Questo è un suicidio culturale... Poi si lamentano che l'Islam prende piede in Europa!». «Vergogna! Abbiamo rovinato il mondo, schifosi!». «Il cartone animato è ambientato a buson city?». «Fanno di tutto per annusare le mutande ai bambini e i comunisti li appoggiano. Una volta erano uomini pure loro, dal cervello piccolo ma uomini». «Ma chi è quel genitore dissennato che permette ai propri figli di guardare una simile immondizia? E pensare che c'è chi ritiene diseducativo l'Uomo Tigre!».
Davvero il signor Fabrizio Santori vuole sostenere che eventuali bambini gay che dovessero subire la sventura di avere genitori capaci di scrivere simili cose non meritino protezione e rassicurazioni dalla società? Davvero spera che a parlargli di omosessualità possa essere un tizio che trova divertente accomunarla alla pedofilia?
Forse è il tempo di trovare un modo concreto per difendere i nostri figli da questi falsi cattolici che sarebbero pronti ad renderli vittime di violenze pur di difendere i propri pregiudizi.
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