Il caso insabbiato delle suore che vendettero oltre 300.000 bambini


È il 17 ottobre 1941. Il generale Franco semplificò le leggi spagnole sull'adozione: quando le famiglie dei nemici del regime venivano incarcerate, i loro figli venivano affidati agli orfanotrofi che potevano assegnarli a qualunque famiglia si proclamasse politicamente corretta, eterosessuale e cattolica. Con la riforma giunta nel 1958, i genitori biologici perdevano qualunque diritto sui figli dopo tre anni. Ma, soprattutto, gli orfanotrofi non erano più tenuti a dare informazioni sulle loro attività.
Non passò molto tempo prima che i religiosi che gestivano la totalità di quegli orfanotrofi iniziassero a domandarsi perché mai avrebbero dovuto regalare ciò che poteva essere venduto. Ed così che oggi si stima che le suore abbiano venduto almeno 300.000 bambini.
Il traffico di bambini da parte delle suore spagnole fiorì tra 1943 e 1987. Gli introiti erano miliardari, al punto che spesso mancavano sufficienti bambini abbandonati da poter soddisfare la richiesta. Fu a quel punto che alcune suore iniziarono a mettere in piedi un piano criminale da pelle d'oca: intercettavano donne sole o con famiglie problematiche e le assistevano dietro promessa di rivolgersi alle loro cliniche al momento del parto. Giunto quel momento, le drogano col Pentothal e portavano i bambini appena partoriti in un'altra stanza, dove alle volte c'era già la compratrice. La madre veniva lasciata in attesa per ore, mentre le raccontavano di di fantomatiche complicazioni. Poi dopo, sei o nove ore, si riferiva loro che il piccolo era morto. Se la madre protestava, le si minacciava con la burocrazia sapendo che si trattava di donne fragili, fortemente cattoliche e impossibilitate a potersi permettere un avvocato.
Nel 1982, il fotografo German Gallego di Interviù, indagò sulle attività della clinica San Ramòn. Il primario si rifiutò di concedere interviste e le religiose fecero quadrato attorno a lui. Solo alcune novizie, spaventatissime, lo contattarono nel cuore della notte raccontargli cosa accadeva realmente. Gli mostrarono persino le celle frigorifere in cui erano conservati dei neonati morti che venivano mostrati alla madre biologica qualora avesse chiesto di poter vedere il corpo del bambino che gli era stato detto fosse morto. Nonostante lo scandalo, la polizia non indagò mentre il proprietario della clinica si occupò immediatamente di reinnestare a sua moglie tutti i suoi profitti in modo da figurare nullatenente.
Eppure ogni tentativo di indagine contro l'attività delle religiose veniva costantemente insabbiato, nonostante le prove aumentassero di giorno in giro. Alcune madri chiesero la riesumazione dei figlie  dentro le bare trovavano resti di bambini ben più grandi, del sesso sbagliato, vuote o riempite di pietre. In un caso, trovano la gamba di un maschio adulto. Uno dei giudici più influenti di Spagna, Baltasar Garzon, provò ad aprire un'inchiesta, ma anche lui venne bloccata dalla corte suprema.
Nel 2010 fu ElMundoTV ad estorcere una confessione al direttore della clinica, fingendosi bambini adottati in cerca delle loro madri biologiche. Lui confessò di aver bruciato l’archivio con i nomi di madri e compratori.

Via: The Vision.
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