La giunta leghista di Santa Maria di Sala patrocinerà il comizio di Povia e Amato


Pare ormai una costante la presenza di un qualche leghista dietro a tutti i patrocini pubblici che sono stati concessi alla propaganda omofoba di Gianfranco Amato. Non stupisce, dunque, che Santa Maria di Sala, non faccia eccezione e che a concedere il patrocinio al concerto di Povia e al comizio di Amato sia stata la giunta guidata dal sindaco leghista ed indipendentista Nicola Fragomeni.
Pare dunque che il carroccio voglia fare tesoro di quell'abuso del sentimento religioso con cui l'integralismo cattolico ama abusare del nome di Dio come pretesto per la promozione dell'intolleranza verso ogni minoranza, si tratti di gay o di rifugiati.
Dura è la reazione della sinistra di Possibile Salese, con il capogruppo Stefano Artusi che attacca: «È grave e inaccettabile che il Comune, che dovrebbe garantire i diritti e le libertà di tutti, dia il patrocinio a un’iniziativa che predica odio e discriminazione. Il sindaco ritiri subito il patrocinio, accertando prima la natura e le finalità della serata questo concerto non rientra fra le espressioni tradizionali della cultura locale, la manifestazione e le idee che propaganda sono gravemente lesive dell’immagine del Comune».
Mostrando di aver imparato a memoria le filastrocche dell'avvocato, l'assessore Francesca Scatto si vanta di aver patrocinato l'evento e dichiara: «Proprio perché il Comune tutela gli interessi, i diritti e le libertà di tutti abbiamo deciso di patrocinare questo concerto, che è un format che tratta temi come la teoria gender, i diritti dei bambini, il potere culturale e finanziario mondiale, la nascita e l'evoluzione della famiglia naturale che viene prima degli stati, delle leggi e delle religioni. Proprio Possibile Salese, che auspica una società basata sulle differenze e sulle pari opportunità, viene a chiederci il ritiro del patrocinio: dobbiamo pensare che chi non la pensa come loro non si può esprimere? Si schierino pure, noi invece crediamo che i cittadini debbano conoscere per decidere. L'unica vera discriminazione qui è voler imporre le proprie idee a chi la pensa diversamente. Altro che situazioni irregolari e revoca. Il patrocinio resta eccome. Non torniamo indietro».
date le premesse, dovremmo immaginare che se davvero tutto può essere detto e se qualunque follia diventa una lecita opinione, ci sarebbe da aspettarsi che il Comune non negherà il suo patrocinio anche a chi dovesse chiedere la depenalizzazione dello stupro. Se così non fosse, significherebbe che quel consiglio comunale non vuole dare voce a tutti e che il loro patrocinio venga usato con finalità elettorali per dare voce a chi fomenta disinformazione e isteria  a danno della vita di centinaia di bambini sgraditi all'integralismo cattolico.
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