Secondo Di Tolve e don Mattatelli, Halloween è un «veleno diabolico» da cui ci si può salvare morendo il 31 ottobre


Nonostante la festa di Halloween abbia lontane radici religiose, è ormai prassi assistere al teatrino con cui l'integralismo cattolico sostiene debba essere temuta e criticata. Chissà, forse a preoccuparli è il valore pedagogico con cui si invitano i bambini a confrontarsi con le loro paure, rappresentando un ostacolo per chi su quelle paure fonda il proprio business e la propria propaganda politica. Se la gente non avesse paura di qualcosa, come potrebbero mai essere soggiogati al punto da portarli ad affidarsi ciecamente al primo ciarlatano che promette loro miracolosi amuleti o strane forme di protezione?
È un po' come nel caso di Wanna Marci, dove le vecchiette avevano paura di aver preso il malocchio perché il sale non si scioglieva nella loro lavatrice: l'unica differenza è che la teleimbonitrice è finita in carcere mentre alcuni personaggi dell'integralismo cattolico vengono lasciati liberi di sfruttare la credulità popolare solo perché indossano abiti talari o citano Dio come se non ci fosse un domani.

Tra chi si sta impegnando in questa promozione dell'isteria troviamo anche Luca Di Tolve, ossia quel tizio che vive organizzando "seminari" in cui racconta ai presenti che l'omosessualità possa essere "curata". Tornato alla ribalta delle cronache grazie ai comizi di disinformazione omofobica organizzati da un membro di quell'Ordine Equestre del santo Sepolcro di Gerusalemme che ha piena rappresentanza in Vaticano, è sulla sua pagina Facebook che troviamo un video introdotto da un commento assai curioso: «Il servo di Dio Esorcista su Halloween che muore la notte dei defunti per Rovinare la festa al Demonio».
Se purtroppo sappiamo che Di Tolve ama citare demoni e diavoli quale parte della sua dialettica (tant'è che nel suo libro si spinse addirittura ad alterare date e nomi di locali pur di sostenere esistesse un nesso tra il satanismo e i gay) questa volta i fatti sono aggravati da come il suo post faccia riferimento ad un video-messaggio in cui le asserzioni più gravi vengono propinate da un prete, ossia da uno di quei personaggi che solitamente vengono ritenuti degli "intoccabili" da chi sostiene che sia l'abito a fare il monaco.

Le immagini ci mostrano don Antonio Mattatelli che staziona dinnanzi alla lapide di un frate cappuccino morto quattro secoli fa, pronto ad esaltare il defunto sostenendo che lo si dovrebbe ritenere «un santo» perché «capace di liberare gli ossessi». Afferma poi che «i disturbi del Demonio sono sempre più frequenti di questi tempi perché le persone pregano e praticano i sacramenti sempre di meno». Ricamando sulla data della morte, ossia il 31 ottobre 1616, afferma: «Attenzione perché la notte di Halloween è il capodanno esoterico, ossia il momento in cui maghi e gli stregoni fanno i loro riti e le loro maledizioni. Quindi per difendersi da questa azione straordinaria del maligno -ve lo dice uno che se ne intende perché grazie a Dio e alla Chiesa io sono don Antonio Mattaterri, sono prete esorcista con il mandato del vescovo- chi vuole liberarsi da questi disturbi straordinari del Demonio deve ricorrere all'intercessione della Vergine Santissima e deve ricorrere anche all'intercessione di padre Matteo d'Anione. Durante molti esorcismi, costretto dalla potenza di Dio, il demonio ha dovuto ammettere che provvidenzialmente padre Matteo d'Agnone è morto il 31 ottobre proprio per guastare la festa al diavolo. Halloween non è una festa innocente, non è dolcetto o scherzetto, Halloween è una cosa seria: teniamo lontani i nostri bambini e i nostri giovani da questo veleno diabolico. Facciamo vestire i nostri bambini da santi, organizziamo veglie di preghiera, e teniamo Halloween lontana dalla nostra cultura e dalla nostra vita».
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