Trump legalizza l'odio religioso. Le legge non varrà per chi nomina il nome di Dio invano


Il presidente Donald Trump sta progressivamente riportando l'America negli Stati Uniti. Intenzionato a compiacere le lobby integraliste, in particolare gli evangelici, ha ora deciso di legalizzare la discriminazione contro le persone lgbt nel nome di una fantomatica difesa della libertà religiosa e di coscienza.
Tra gli applausi dell'elettorato più conservatore e tradizionalista, ora basterà citare il nome di Dio per poter violare ogni legge nazionale riguardi il contrasto alle discriminazioni. Sarà invece vietato il contrario, con azioni di molestia che potranno colpire solo chi non è gradito all'estrema destra.

Dopo aver esentato i gruppi religiosi dal rispetto dell'Obamacare, ossia dalla norma che includeva anche i contraccettivi femminili nella copertura sanitaria per i propri dipendenti, Trump ha deciso di estendere l'esenzione anche a tutte le imprese commerciali e alle assicurazioni. Basterà sostenere che la decisione si basi su convinzioni religiose o morali.
Non solo. L'amministrazione di Trump ha deciso di annullare le politiche di della comunita lgbt, con l'attorney general Jeff Sessions che ha emesso una direttiva in cui sollecita le agenzie governative a compiacere le pretese di chi rivendica che il matrimonio altrui sia una violazione delle proprie libertà religiose. Non solo, Trump ha deciso che il solo fatto di citare Dio debba essere ritenuto un motivo sufficiente per discriminare, rimuovendo l'onere per gli obiettori religiosi di provare la sincerità delle loro convinzioni in materia di matrimonio.
Insomma, un sedicente divorziato con più mogli potrà dire che lui crede nell'unicità del matrimonio secondo volere di Santa Romana Chiesa e potrà negare il diritto al matrimonio agli altri. Gli ospedali cattolici potranno negare le cure ai gay o che le imprese potranno rifiutarsi di assumerle o di prestare loro servizi.
Insomma, l'odio verrà legittimato se lo si compierà nel nome di Dio
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