Adinolfi non tollera contestazioni e si professa vittima della persecuzione dei suoi perseguitati


Mario Adinolfi ama cercare consensi sostenendo che un fantomatico «pensiero univoco» impedisca agli integralisti come lui di poter ostentate il loro smisurato odio verso gay e stranieri. La sua teoria è che tutto sia «opinione» e che la prepotenza debba poter limitare la libertà di esistenza altrui. Lui può sposare tutte le moglie che vuole ma i gay non devono poter veder riconosciuto i loro affetti. Lui deve poter usufruire delle sue figlie come meglio crede mentre le due povere ragazze non devono veder riconosciuto i loro diritti primari se in contrasto con i desideri del loro padre-proprietario. Insomma, tutto va bene fintanto sia riconosciuto il suo diritto alla libertà e fintanto quella stessa libertà sia negata quella di chi vorrebbe uniformare con la forza al suo stile di vita: uno rosario da roteare come arma d'offesa, una moglie che si faccia fotografare ai suoi piedi e due figlie da poter indottrinare alla sottomissione al maschio.
Peccato basti osservare le scomposte reazioni della sua gente dinnanzi a chi osa contestare la sua promozione dell'odio per comprendere che l'unico vero pensiero unico è quello di chi vorrebbe codificare l'umanità con dogmi che neghino la possibilità di essere o di pensarla diversamente da loro.
Capita così che La Fede Quotidiana se ne esca con un articolo a supporto del loro leader, denigrando chiunque osi contrastare la sua ideologia. Spacciando illazioni come dogmi di fede, il sito integralista afferma:

A Vitulazio, un piccolo comune di 7mila abitanti nella provincia di Caserta, una mini-manifestazione evidentemente “commissionata” dai locali circoli Lgbt, per poco non impediva l'ennesima presentazione del libro. Brandendo striscioni e cartelli con le solite frasi e parole-talismano quali «Contro sessismo e omofobia Adinolfi vai via» e «Omofobi e sessisti non sono i benvenuti». Una dozzina di ragazzi, più l'immancabile fotografo, hanno cercato di impedire l'ingresso dei partecipanti nella sala-conferenze di una scuola materna del luogo, messa peraltro gratuitamente a disposizione da una congregazione di suore ma, alla fine, grazie all'intervento delle forze dell'ordine non ci sono riusciti.

Ringraziate le suore per aver offerto spazio al libro in cui Adinolfi invita a rinnegare l'accoglienza predicata da Gesù e ribadita dal Papa, si passa a tirare iun ballo paralleli a dir poco indegni:

Questo tipo di manifestazioni, peraltro, richiamano anche una stagione ancora calda nel nostro Paese, quella del terrorismo e, lo stesso Adinolfi, evoca questo clima quando commentando l'episodio ha parlato di un altro «cartello violento» brandito a Vitulazio, «con il vecchio slogan degli anni di piombo “pagherete caro, pagherete tutto”». La fotografia pubblicata sulla pagina facebook del giornalista e che ritrae la manifestazione di Vitulazio, aggiunge Adinolfi, «è caravaggesca, con lo sguardo sincero e stranito di un'anziana signora davanti ai manifestanti che pare chiedersi: “Ma si è rivoltato il mondo?”. Ha ragione signora, siamo nel mondo all'incontrario»

Inutile a dirsi, durante gli anni di piombo la dalettica politica che si tradusse in violenze di piazza, nell'attuazione della lotta armata e di atti di terrorismo., nel tempo di Adinolfi l'odio viene spacciato come un diritto di chi non tollera che l'altro non possa esistere. E non ha senso che lui si ponga dalla parte dei buoni mentre chiede che la vita di migliaia id persone sia tangibilmente danneggiata solo perché lui esige che la società riconosca un valore giuridico alle sue eiaculazioni.
E pare proprio un mondo all'incontrario quello in cui qualcuno può tentare di reintrodurre distinguo fascisti mentre inneggia alla supremazia di una parte sulle altre. E pare una vergogna che tutto ciò venga sponsorizzato da quella Chiesa che pare non aver imparato nulla dalla colpa di aver taciuto dinnanzi al nazismo.
Ma intanto Adinolfi piagnucola con quelle modalità che lo aiuteranno sicuramente a compattare i ranghi dell'integralismo, ma che i giorno in giorno lo rendono sempre più ridicolo agli occhi delle persone normali.
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