«Chi non salta non ci crede»


Nelle chiese italiane non c'è spazio solo per la propaganda anti-gay di Gianfranco Amato o per i comizi sul sesso anale di Silvana De Mari. Per un integralista che sbraita come un forsennato (rigorosamente in direzione del suo pubblico) che quella è una chiesa e che qualunque opinione contraria alla sua sia da ritenersi blasfema ed illegittima, c'è una comunità che si mette a fare tifo da stadio per la Madonna al grido di «Chi non salta non ci crede». E dopo un bel «Evviva Maria!», ecco il consueto segno della croce.
Si tratta di un video divenuto virale in questi minuti, capace di raccogliere 7mila visualizzazioni e più di 5mila commenti in meno di trenta minuti.
Senza voler fare i finti moralisti di chi sostiene che non possa esserci gioia nella preghiera o di chi dice che le chiese dovrebbero essere luoghi bui e silenziosi, davanti a dei cori da ultras pare difficile non domandarsi con quale coraggio questa stessa gente vada poi in giro a dire che i pride sarebbero «una carnevalata» o che un adolescente gay non debba essere protetto dal bullismo «per rispetto degli integralisti». Guardare il video per crede.

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