La timeline del voto australiano sul matrimonio egualitario


Il 61,6% dei cittadini australiani si è espresso a favore dell'introduzione del matrimonio egualitario nel referendum consultivo non vincolante voluto da Tony Abbott. Si tratta di una consultazione che le associazioni lgbt avevano chiesto fosse risparmiata al Paese in virtù della palese creazione di fratture che avrebbe fomentato nella società. Di seguito ricostruiamo alcune tra le principali tappe di questi ultimi mesi di campagna:

Turnbull annuncia il voto postale sul matrimonio egualitario

Il primo ministro Malcolm Turnbull annuncia l'indagine postale dopo due tentativi falliti di raggiungere un un plebiscito. Il costo dell'operazione è di 122 milioni di dollari. Il premier minaccia che se australiani voteranno "Sì", il parlamento proporrà un voto non vincolante sulla questione, ma «se la maggioranza vota No, la questione è fuori dal tavolo».

Carrie Bickmore sbalordita dal commento del deputato

Iniziano a registrarsi bizzarre argomentazioni da parte del fronte del no. La conduttrice Carrie Bickmore si è detta sconvolta quando nell'intervistare il deputato liberale Kevin Andrews si è sentita rispondere: «Ho un rapporto affettuoso con i miei compagni di bicicletta, ma questo non è il matrimonio».

La Chiesa minaccia di licenziare i dipendenti gay

L'Arcivescovo cattolico di Melbourne, Denis Hart, ha dichiarato che il personale che lavora per loro è tenuto a sostenere gli insegnamenti della chiesa, tra cui il dogma creato dall'uomo che indicherebbe nel matrimonio un'unione tra un uomo e una donna. L'uomo ha così minacciato i dipendenti asserendo che qualunque opinione contraria alla sua sarebbe stata affrontata in maniera «molto seria».

Numero record di australiani iscritti al voto

Dopo l'annuncio del referendum postale sul matrimonio egualitario, oltre 90.000 elettori vengono iscritti al registro. L'Australia segna così il record storico di iscritti al voto con ben 16 milioni di persone registrate per la consultazione.

Primo campagna pubblicitaria del fronte del "no"

Vanno in onda i primi spot confezionati dal fronte contrario al matrimonio egualitario. L'annuncio presentava tre mamme che imploravano gli australiani di votare contro la norma, ripetendo ossessivamente che «si può dire no». Una delle tre donne raccontava che suo figlio sarebbe stato costretti a vestirsi da donna se il matrimonio non fosse restato un oprivilegio riservato agli eterosessuali. Il fronte del Sì ha dichiarato che l'annuncio era vergognoso nella sua disonestà.

Ian Thorpe annuncia il suo supporto alla campagna del sì

L'ex campione olimpico si schiera pubblicamente dalla parte del matrimonio egualitario, partecipando ad una campagna in cui alcuni genitori, una squadra di rugby e un vicario si esprimono a sostegno della pari dignità di tutti i cittadini.

Prima aggressione omofoba

Il 19enne Rudd Godson viene aggredito alla fermata dell'autobus perché in possesso di una bandiera a sostegno del matrimonio egualitario.

Israel Folau dice «no»

Israel Folau è il primo e più famoso personaggio pubblico ad essersi scagliato contro il matrimonio egualitario. L'uomo si diefiniscxe un fervente cattolico e, da prassi, è citando il nome di Dio che ha spiegato perché lui non possa tollerare che i gay possano sposare la persona amata al pari di come può fare lui.

La discriminazione spacciata per «libertà religiosa»

Le destre iniziano a fiutare l'odore di sconfitta e chiedono l'immediata approvazione di leggi che rendano legittima la discriminazione nel nome dei soliti slogan sui «diritti dei genitori, la libertà di
parola e libertà religiosa» qualora il matrimonio egualitario dovesse essere introdotto. La richiesta è che il nessuno possa mettere becco nelle loro scelte ma che sia data loro piena possibilità di ledere la vita altrui se contraria alla loro volere.

Nuova campagna per il sì

Il fronte per il matrimonio egualitario lancia una nuova campagna in cui vengono mostrati i volti e le storie dei ragazzi che vorrebbero sposarsi ma che la legge esclude da quel diritto. Si inizia così a dare un volto alle persone reali che vengono descritte quasi come demoni nelle campagne dei sedicenti cristiani.

Frances Abbott sfida suo padre

Frances Abbott decide si sfidare suo padre, mostrandosi con una maglietta in cui invita a votare a sostegno del matrimonio egualitario. Su Instagram spiega che "non importa per la politica, ma mi importo davvero per l'amore".
La sorella ha duramente criticato l'atto, anche se successivamente ha anche lei posato a sostegno della campagna per il matrimonio egualitario e contro suo padre.

Chiesa annulla un matrimonio perché gli sposi sono favorevoli al matrimonio egualitario

Il pastore della chiesa presbiteriana di Ebenezer ha annullato la celebrazione del matrimonio di una coppia eterosessuale perché ha scoperto che i due avevano espresso il loro sostegno al matrimonio egualitario su Facebook.

La scritta "vota no" appare nel cielo

I gruppi omofobi noleggiano una ereoplano e scrivono per tre volte consecutive la frase "vota no" nel cielo di Sidney.

Una pizzeria corregge la pubblicità del «no»

Diventa virale l'immagine di una pizzeria che ha aggiunto sulle pareti del proprio edificio una correzione al messaggio dei sostenitori del no. A lato del cartellone che ricintava: "È giusti dire no", hanno aggiunto: "...all'ananas sulla pizza".

Alla manifestazione anti-gay si presentano solo in 15

I detrattori del matrimonio egualitario organizzano un eventi provocatorio contro il matrimonio egualitario nel cuore di Sidney, nei pressi di un memoriale per le persone lgbt uccise durante l'Olocausto. Alla manifestazione si sono presentate solo 15 persone.

Ennesimo autogol delle destre

Il leader dei conservatori, Cory Bernardi, denuncia pubblicamente una scuola che avrebbe invitato i bambini ad indossare abiti femminili. Si appurerà ben presto che si trattava semplicemente di un'iniziativa per raccogliere fondi per una associazione che si occupa di aiutare le ragazze africane ad ottenere un'istruzione. La sterile polemica porterà la scuola a raccogliere oltre 300.000 dollari a fronte del loro obiettivo originario di soli 900 dollari.

Macklemore canta al NRL Grand finale

Il rapper americano Macklemore ha cantato la sua "Same Love" dinnanzi alla folla raccolta al NRL Grand Final di Sydney. La canzone viene intesa come un inno al matrimonio tra persone dello stesso sesso da parte delle destre, le quali ne chiedono la censura.

12,6 milioni di voti

Scadono i termini per l'invio dei voti. Si calcolano 12,6 milioni di elettori che hanno partecipato alla consultazione. Proporzionalmente, ciò significa che sono stati registrati più voti che nel referendum sulla Brexit o per le elezioni negli Stati Uniti.
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