Libero, tra lodi a chi discrimina e assoluzioni per chi abusa sessualmente


Se i quotidiani sono lo specchio della società, c'è da provare paura dinnanzi alla prima pagina proposta giovedì da Libero.
L'apertura parla di «esemplare iniziativa di Trump» nel titolare a caratteri cubitali: «Fuori dai piedi gli ilamici». Si nega così il principio costituzionale della pari dignità, sostenendo sia lodevole proporre distinguo basati basati sulla religione o sull'etnia delle persone.
E se gli stranieri non piacciono alle destre, insulti personali vengono rivolti anche a Vendola con il titolo: «Basta mammo, torna a far danni in politica». Il tutto corredato con una fotografia del figlio di Vendola, portato da tempo in Canada proprio per salvaguardarlo dalla ferocia omofoba di giornali come Libero e il loro costante attacco a qualunque minore o famiglia non risultino omologati ai dogmi di Adinolfi.
Segue il tentativo di fomentare cieca paura contro i migranti con un «La malaria dilaga in Europa», affiancato da un art «Ex cinofilo confessa: perché mi sono al gattolicesimo».
Sul fondo si torna a parlare di gay con un «Restituite l'Oscar all'attore gay». E nonostante l'incipit riguardi Dustin Hoffman, è l'occhiello a spiegarci chi è l'attore che Libero riduce al suo orientamento sessuale: «Kevin Spacey punito per una storia di 30 anni fa».
Anche questo fa pensare, dato che l'unico gay che non viene attaccato dal quotidiano è un attore che tal Simona Bertuzzi tenta di riabilitare sostenendo che gli abusi sessuali dovrebbero andare in prescrizione o pontificando sul fatto che «si contesta l'avances spacciata per crimine. Il palpeggiamento equiparato ad uno stupro orrendo». Insomma, due gay adulti e consenzienti vengono condannati, chi stupra un uomo o una donna viene assolto con ragionamenti che potrebbero anche far venire dei dubbi sulle modalità con cui chi scrive simili frasi possa aver fatto carriera.

Clicca qui per vedere la pagina di Libero.
1 commento