Mario Adinolfi dichiara guerra agli anglicani: «Le conseguenze del protestantesimo sono il nazismo»


La vittoria del popolo contro l'odio degli integralista appare come l'ennesima sconfitta morale incassata dall'ideologia di Mario Adinolfi, l'uomo che ha creato un movimento d'odio che mira ad imporre un'omologazione ai bambini. La su propaganda amare far leva di una fantomatica "libertà educativa dei genitori" che nella sua riformulazione si tramuta nella volontà di imporre ai minori il volere dei genitori, in una totale noncuranza delle loro identità e dei loro diritti.
Agli adonolfiniani pare non freghi nulla di quai bambini che citato ossessivamente nei loro proclami, a loro interessa solo che i loro figli siano indottrinati ad essere loro ombre, che gli si possa imporre cosa debbano pensare, chi debbano essere e con chi debbano andare a letto in modo da compiacere ogni più perversa fantasia e desiderio di genitori che si sentono i padroni e proprietari della prole.
Sarà forse dinnanzi all'evidenza di un'ideologia desinata a perdere che al leader integralista non è rimasta altra opzione se non alzare il tiro, usando parole sempre più inaccettabili che possano far breccia nel nero cuore di quei neofascisti che in lui vedono l'uomo che propone una nuova "razza ariana", occupandosi della rottamazione del messaggio di Gesù per sostituire l'invito all'amore e all'accoglienza con un a benedizione dell'odio e della sopraffazione.

Proponendo la sua solita truffa culturale basata sul sostenere che il riconoscere l'identità di un minore significherebbe "scegliere" se essere uomo o donna (in quella strumentalizzazione del concetto di scelta che potrebbe essere sostenuta solo se Adinofli dichiarasse che lui era indeciso se essere uomo o donna), scrive su Facebook:

Oh, ultima novità dalla Church of England: un bambino deve poter scegliere se vuole diventare bambina e viceversa. Non può bere, fumare o guidare l’automobile. Ma deve poter decidere di cambiare sesso. Le conseguenze saranno colossali violenze contro l’infanzia mascherate da autodeterminazione. Il titolo del quotidiano londinese sintetizza: Church. È solo la Church of England. A me pare sempre più chiaro che le conseguenze peggiori del protestantesimo siano il nazismo e l’ideologia gender. Spero davvero che il dialogo ecumenico prosegua e che le chiese cristiane di ogni confessione seguano le parole di Papa Francesco: l’ideologia gender è un errore della mente umana che ha aperto una nuova guerra mondiale. E spero che la Church of England venga immediatamente isolata nella propaganda di queste follie. I bambini, almeno i bambini, non si toccano.

Dichiarata guerra agli anglicani, l'integralista si lancia anche nel sostenere che l'unico vero dogma di fede sarebbe il sostenere che la massima priorità di Dio è quelle di accertarsi che tra i vari matrimoni di Adinolfi il suo pene sia stato sempre inserito all'interno di una vagina. E fa sorridere che per argomentare la sua "teoria" si sia dovuto attaccare ad una fantomatica "ideologia" che nessuno ha mai teorizzato in ambito accademico, trattandosi di un qualcosa inventato di sana pianta dall'integralismo come pretesto per camuffare sessismo e omofobia.

Se poi si leggesse l'articolo citato, sarebbe facile osservare come la ricostruzione fornita da Adinolfi sia una mistificazione a fronte di una lettera dell'arcivescovo di Canterbury in cui il prelato limita a scrivere: «Dobbiamo evitare, a tutti i costi, di diminuire la dignità di ogni individuo ad uno stereotipo. Può essere meglio evitare le etichette e le ipotesi che ritengono che il comportamento dei bambini sia irregolare, anormale o problematico solo perché non conforme agli stereotipi di genere o alle preferenze di gioco di oggi».
L'obiettivo è quello di invitare le scuole a non porre limiti sui giochi utilizzati dai bambini, chiedendo non ci siano richiami se un maschio gioca con un diadema o se una femmina gioca con il casco da pompiere. Sostenere che questo significherebbe dire ai bambini che possono "scegliere" se essere maschi o femmine appare come una lettura assai limitata della vicenza.
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