Gli integralisti vogliono una Turchia alla Erdoğan nel nome di Cascioli e di «san Cafarra»


Negli occhi degli integralisti si legge il terrore. Le nuove nomine di Papa Francesco stanno sostituendo i loro riferimento e c'è il reale rischio che possano ben presto perdere il potere politico che si erano creati. In fondo nessuna lobby non può sopravvivere se non riesce a piazzare personaggi chiave nella stanza dei bottoni.
Se Provita si compra del camion vela per ricordare quel loro Cafarra che benediva e sponsorizzava le crociate contro i gay, Cascioli pubblica ossessivamente attacchi al Vaticano. Ma è sulle pagine dei loro miliziani che si svolge la vera campagna propagandistica, basata sulal creazione di paure e sulla fomentazione d'odio. Ad esempio è la pagina "No alla legge Cirinnà" a scrivere:

L'inchiesta gay in Vaticano sta facendo tremare la potente lobby Lgbt e potrebbe arrivare fino al vertice della NuovaChiesa. E' stato coinvolto, infatti, un cardinale vicinissimo a papa Francesco. Il Vaticano è ormai in mano alla nota lobby, come segnaliamo da tempo, nonostante il lavoro di denuncia portato avanti da alcuni sacerdoti coraggiosi, tra i quali il polacco don Oko. Peraltro un vaticanista di spicco come Sandro Magister ha scritto in passato che molti dei prelati che circondano Bergoglio sono omosessuali.
Attenzione: proveranno a insabbiare tutto, ma il legame tra Nuova Chiesa e lobby Lgbt è il fulcro della questione, e potrebbe esplodere in questo pontificato con effetti imprevedibili.

Sostenuto che Bergoglio sarebbe il male perché circondato da gay (così dicono), si passa a parlare di «purghe della Nuova Chiesa di Papa Franceso» dinnanzi al quell'arcivescovo che ha osato dissociarsi dalla sacra parola di pronunciata dall'ultra-integralista Riccardo Cascioli sulla sua Nuova Bussola Quotidiana. Ed ancora, si loda quella Silvana De Mari che va nelle chiese a parlare di sesso anale o quel Gianfranco Amato che trasforma gli altari in centro di indottrinamento ideologico, ma poi si cita sempre il solito Cascioli come fonte per condannare qualunque forma d'arte parli di rispetto per gli animali (si sa che Cascioli ha più volte ribadito che l'animale deve essere sfruttato per rivendicare «la regalità» che Dio avrebeb conferito all'uomo sulle altre specie). Scrivono:

La blasfema scultura è stata inserita all'interno di una chiesa consacrata, in Belgio. A dirigere la chiesa belga, dopo l'epurazione dell'arcivescovo belga Leonard, nemico giurato della potente lobby Lgbt e delle Femen, si è insediato il cardinale De Kesel, ultra progressista imposto da Bergoglio e gradito alle lobby anti cristiane. E quella che appare nella fotografia, la cosiddetta opera d'arte, è proprio l'immagine della Nuova Chiesa di papa Francesco.

Se persino le statue vedono spacciate come una "colpa" dei gay, il gruppo d'odio spiega anche come sarebbe il regime che loro sperano e che vorrebbero fosse imposto ai loro figli. Dinnanzi alla notizia del divieto inflitto dal governo di Ankara contro qualunque manifestazione lgbt, sentenziano:

Cose turche? No, cose sensate: "L'obiettivo è proteggere l'ordine pubblico e la sensibilità della gente di fronte ad attività di questo genere. Tali eventi possono causare animosità tra gruppi diversi e mettere in pericolo la salute e la moralità".

Appreso che la Turchia di Erdoğan è la loro Terra Promessa, è scagliandosi contro Repubblica che il gruppo omofobo si lancia nel sostenere che si tratterebbe di «cartastraccia da vietare ai minori» dato che hanno osato pubblicare l'immagine di due soldati che si baciano. Inammissibile per chi dice che sia proprio Dio a volere che i soldato impugnino i loro fucili per massacrate quegli islamici che non piacciono ad Adinolfi. Ed è sempre citando il solito RiccardoCascioli che si mettono a raccontare che sarebbe stato Giovanni Paolo II a benedire l'uso delle armi contro l'Islam.

A chiudere il cerchio troviamo il gruppo omofobo che si lancia in un bieco vittimismo in difesa del camion vela allestito dall'organizzazione Provita Onlus di Toni Brandi e dall'organizzazione Vita è di Gianfranco Amato (di cui ovviamente Toni Brandi è membro). Scrivono:

Il caso della commemorazione del santo cardinale Caffarra, bloccata dalla polizia di Stato in Vaticano perché il prelato "non era in sintonia con papa Francesco", finisce in Parlamento. Diversi parlamentari chiederanno conto al ministro dell'Interno dell'inquietante interrogatorio dell'associazione ProVita in commissariato. Commemorare un cardinale fedele alla dottrina e difensore strenuo della vita e della famiglia non può essere un reato, neppure nel tempo del pontificato di Bergoglio.

Curioso, dato che non risulta che Cafarra sia mai stato nominato santo o che Bergoglio possa gestire la Polizia di Stato a suo piacimento. Ma è mentendo, spergiurano e diffamando che questa gente cerca di aizzare il feroce odio di quei miliziani che sapranno sicuramente mettere a frutto la propaganda di chi sostiene non ci sia differenza tra la croce di Gesù e quella uncinata.
Dietro c'è solo un gioco di potere e non è neppure difficile comprendere chi siano i mandanti di tutta quella propaganda. A farne le spese, come sempre, saranno quai gruppi sociali che i vari Amato e Cascioli sono pronti a sacrificare pur di raggiungere i loro fini politici.

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