Luca Volonté su Libero: «Se non ci fosse l’Egitto saremmo costretti a crescere i figli trans»
È Libero a pubblicare un agghiacciante articolo firmato da Luca Volonté dal titolo "Se non ci fosse l’Egitto saremmo costretti a crescere i figli trans". Il leader integralista scrive:
Grazie all’Egitto un «colpo di mano» europeo contro i diritti dei genitori è stato sventato all’Onu nei giorni scorsi. L’autorità o podestà dei genitori è stata discussa qualche giorno fa alla Assemblea delle Nazioni unite, le Risoluzioni (tutte sui diritti dei bambini) chiedevano che tutti i Paesi dell’Onu non rispettassero i diritti/doveri dei genitori nei confronti dell’educazione dei figli quando essi fossero stati contrari alla educazione sessuale «esplicita» (aborto incluso) e secondo i nuovi principi della educazione della ideologia gender nelle scuole.
In una parola, l’educazione sin dai dieci anni all'uso pratico dei profilattici, all'aborto per i teenagers, alla pillola del giorno dopo alla fluidità sessuale... a quella che il Papa Francesco chiama «ideologia colonialista». Ci sono stati rumori e schiamazzi nella sala conferenze del Palazzo di Vetro mentre il conteggio dei voti della terza Risoluzione è apparso sullo schermo lo scorso 21 e 22 Novembre. Il risultato è stato molto «stretto», sempre sono usciti vincenti i Paesi che hanno votato per riaffermare il diritto umano dei genitori e la loro potestà nei confronti delle tentazioni totalitarie e ideologiche di altri. Gli Stati Uniti, la Russia, la Cina e moltissimi Paesi africani e arabi hanno sventato il tentativo di eliminare i diritti dei genitori nella educazione dei figli e si sono ribellati.
Sfoderate le solite decontestualizzazioni tipiche dell'integralismo cattolico, Volonté difende il principio per cui se Adinolfi vuole figlie rigorosamente etero, alle sue figlie dovrà essere vietato poter essere non conformi al suo volere. Se avranno un'orientamento sessuale o un'identità diverso da quello che lui esige abbiano, qual proprietario dello schizzo di sperma che le ha generale, deve avere il totale diritto di obbligarle a divaricare le gambe dinnanzi ad un maschio. Quelle povere sventurato non hanno diritti perché il loro proprietario pensa di avere il "diritto" di poter abusare e disporre di loro come vuole, battendosi perché il diritto die bambini venga cancellato dinnanzi alle sue pretese.
Il concetto viene ribadito in tutta la sua brutalità nel proseguo dell'articolo:
Le nazioni africane e il piccolo stato insulare di Santa Lucia hanno orchestrato con successo una serie di emendamenti ostili alle tre risoluzioni che chiedevano l’educazione sessuale per i bambini piccoli.
Gli africani erano fermamente convinti che qualsiasi risoluzione che impegnasse gli Stati o il sistema delle Nazioni Unite a fornire un'educazione sessuale avrebbe dovuto includere una clausola che rispettasse la «direzione e guida appropriate da parte dei genitori e tutori legali». I delegati europei visibilmente frustrati hanno chiesto un voto su questi emendamenti.
Il delegato norvegese è stato più trasparente e ha affermato di non poter accettare la premessa dell'emendamento perché «i bambini dovrebbero decidere liberamente e autonomamente» su questioni riguardanti la salute sessuale e riproduttiva, anche se hanno solo 10 anni.
Si è opposto l'Egitto che altrettanto esplicitamente, a nome di tutti gli africani, ha ricordato che «la nostra cultura africana rispetta i diritti dei genitori» e, «l'Egitto rifiuta i tentativi di alcuni paesi di imporre il proprio sistema di istruzione agli altri».
I genitori italiani sono stati salvati da africani e arabi, ma senza la nuova politica degli Stati Uniti di Trump e la ferma volontà di Russia e Cina, ciò non sarebbe stato possibile. La compatezza di tutti i paesi europei (Italia inclusa), canadesi, australiani e latinoamericani mette in pericolo serio i diritti dei bambini e dei loro genitori. Salvati dagli egiziani, preghiamo e ringraziamo sentitamente.
Se la preghiera viene ormai utilizzata come strumento d'offesa dall'integralismo, il titolo ci spiega che, dinnanzi ad un figlio gay, Volonté sta dalla parte di chi lo getta dai tetti dei palazzi perché non conforme ai desideri dei suoi genitori. Sostiene che l'identità e il rispetto sarebbero «costrizioni» per quei genitori che pretendono di poter decidere come siano, cosa debbano pensare e con chi debbano andare a letto i loro figli, oggetti privi di diritti di cui ogni genitore deve poter disporre liberamente e senza alcun limite.
La gravità dell'affermazione aumenta dinnanzi a chi inneggia all'Egitto e a un governo che si sta macchiando di una sistematica oppressione della comunità gay. Uno stato in cui c'è da aver paura a vivere perché i propri genitori o i propri parenti sono spesso i primi a denunciarli alla polizia morale qualora sospettino possano avere relazioni che non includano una persona del sesso opposto. Auspicare un mondo in cui i figli abbiano paura dei propri genitori è auspicare un ritorno ad un nuovo nazismo.