Savarese chiede l'imposizione di simboli sacri nelle scuole nel nome di un sondaggio alterato da Adinolfi


Filippo Savarese non ha mai nascosto di ambire ad uno stato confessionale. Quale rappresentante italiano dell'organizzazione integralista dello spagnolo Ignacio Arsuaga, si batte perché nelle scuole si dica ai ragazzi che essere gay è sbagliato o perché si neghi loro una sana educazione sessuale. Guida un pulmino per promuovere la transofobia, sostenendo che sia fondamentale sbirciare nelle mutande dei bambini per determinare quale debba essere il loro ruolo sociale. La sua teoria è che la donna e l'uomo debbano essere vere ruoli distinti e non equiparabili, esattamente come diceva quel san Paolo che nella sua lettera ai Corinzi si lanciò nel sostenere che «non l'uomo deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo; né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo».
La religione diviene così un pretesto per giustificare la misoginia, l'omofobia e varie altre forme d'odio. Forse è per questo che lui esige che i bambini siano indottrinati al bigottismo religioso, garantendosi potranno essere soggiogati al volere politico del leader religioso di turno. In fondo la anche la totale sottomissione venne esaltata nelle epistole di quel san Paolo che invitava «gli schiavi a esser sottomessi in tutto ai loro padroni; li accontentino e non li contraddicano, non rubino, ma dimostrino fedeltà assoluta, per fare onore in tutto alla dottrina di Dio, nostro salvatore».

In tal contesto, Savarese ha attaccato con inaudita ferocia quel dirigente scolastico che ha rimosso varie statuine sacre (nella foto di apertura) in virtù di come in una scuola statele si vada a studiare e non certo a pregare. Ma dato che lui vuole una scuola confessionale in cui i simboli cristiani siano imposti contro la dignità di chiunque osi avere una fede religiosa diversa dalle sue, ecco che se n'è uscito con il sostenere che il 71% dei siciliani esigerebbe la presenza di immagini sacre nelle scuole dei propri figli. Dalle pagina dell'organizzazione integralista di Arsuaga, scrive:



Se ovviamente un sondaggio compiuto dalle pagine de "IlSicilia.it" non ha alcun valore statistico, non pare difficile immaginare perché dal primo pomeriggio del 30 novembre si sia notata una strana un'impennata di chi invocava l'imposizione di simboli religiosi ai bambini. Qualcuno ha infatti osservato come sia a nome del patito di Mario Adnolfi che sui social network si sono diffusi messaggi come questo:



Non è la prima volta che i gruppi legati all'integralismo cattolico tentano di alterare dei sondaggi per sostenere che le loro ideologia sia condivisa e condivisibile. Ad esempio già nel giugno del 2015 si assisté ad un'alterazione dei risultati di un sondaggio lanciato dall'Ansa in cui si sosteneva di voler tastare l'opinione pubblica degli italiani sul matrimonio egualitario. Anche in quel caso furono poi alcune persone legate al partito di Adinolfi a cercare di strumentalizzare quel dato fasullo (peraltro, anch'esso irrilevante ai fini statitici dato che qualunque indagine non ha valore se il campione non è rappresentativo).
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