Cascioli attacca il Vaticano e chiede appalti riservati ad aziende che neghino il rispetto dei dipendenti gay


È il circolo forzanovista Christus Rex di Verona ad unirsi alla crociata di Infovaticana contro un Vaticano che dicono dovrebbe dare appalti solo ad aziende che assicurino la totale discriminazione dei dipendenti gay. Attraverso la ripubblicazione di un articolo scritto da La Nuova Bussola Quotidiana e promosso dal gruppo omofobo "Famiglia domani", scrivono:

Il Vaticano ha deciso di creare un nuovo portale di comunicazione chiamato Vatican News e per la realizzazione ha chiamato la prestigiosa multinazionale della web solution per le imprese, Accenture. Ma di che cosa si tratta? Si tratta di un’impresa ai vertici nel campo della gestione di portali internet e non solo, che però ha aderito come molte altre multinazionali al credo Lgtbt come elemento distintivo di un nuovo modo di lavorare e rapportarsi con il dipendente e il cliente.
A notare il “dettaglio” è il portale spagnolo Infovaticana in un articolo del suo direttore Gabriel Ariza, che non manca di sottolineare come Accenture sia una realtà imprenditoriale molto coinvolta con i “valori” Lgbt. Un esempio? Non è difficile trovare nel suo sito espressioni come questa: «Siamo impegnati a sensibilizzare e educare le nostre persone al rispetto verso la nostra comunità LGBT, sostenendo allo stesso tempo tutti i nostri dipendenti e fornendo loro un luogo di lavoro che garantisca sempre una positiva integrazione».

L'aggressione passa poi alla solita diffamazione:

E ancora, una pagina in cui si elencano tutte le attività a sostegno della causa gay: «Per aumentare il coinvolgimento dei nostri colleghi LGBT nelle singole realtà locali, sponsorizziamo il global Pride in Accenture Network e offriamo un network LGBT globale ed una comunità di supporto per i colleghi transgender. Gestiamo anche un LGBT Ally Program per creare consapevolezza e inclusione su temi LGBT».
Insomma: ad Accenture sono così avanti con i diritti che organizzano persino una sorta di Gay pride aziendale. Poteva il Vaticano sapere che a gestire la propria comunicazione, lautamente pagata, c’era una realtà che promuove valori in contrasto con la dottrina e la visione della vita che il Vaticano dovrebbe difendere di questi tempi?

Spergiurato che il Vaticano dovrebbe promuovere l'odio omofobico e dovrebbe incoraggiare il licenziamento di chiunque non dia prova di provare attrazione per colleghi del sesso opposto, si passa a gettare fango contro qualunque prete non rinneghi la croce di Cristo per abbracciare la croce assai più uncinata. Scrivono:

A capo di tutto il sistema comunicativo d’oltretevere, e anche della scelta di Accenture dato che è stata presentata ai giornali proprio da lui, c’è monsignor (nel senso conciliare, n.d.r.) Dario Edoardo Viganò. Chi è don (nel senso conciliare, n.d.r.) Viganò? “Mondano, mondanissimo. Con frequentazioni molto particolari, per un prete…”.

Ed ancora:

Si dice infatti, nei corridoi, che mons. Nunzio Galantino sia stato nominato proprio su consiglio di Viganò: Galantino è quello che ha dato una lettura dell’episodio biblico di Sodoma non proprio fedele al testo biblico, ed è stato, inoltre, il principale avversario del Family day e di Massimo Gandolfini all’epoca dello scontro sulla legge Cirinnà. Un altro caso, come la nomina di Martin e le trasmissioni con Diaco? Potrebbe essere.

Fa sorridere che tutto quest'odio e questi giochi di potere siano ostentati da gente che si dice "cristiana", anche se basterebbe guardare le loro opere per comprendere che qui di cristiano non c'è proprio nulla, solo ambizioni politiche e giochi di potere condotte sulla pelle di interi gruppi sociali.
Ma quando la ferocia del sito di Riccardo Cascioli arriva a chiedere che le aziende discriminino o licenziano i gay, l'impressione è che si sia superato il limite tra la loro consueta l'immoralità e quello che apparirebbe come una presunta violazione della Legge 216/2003 contro la discriminazione sul posto di lavoro.
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