Cascioli condanna la Bonino e beatifica la Roccella, eppure anche lei spiegava come abortire con una pompa di bicicletta


L'ipocrisia dell'integralismo cattolico pare non avere limiti. È Il Timone di Riccardo Cascioli a dedicare un articolo a tutta pagina in cui l'integralista loda l'impegno preso dinnanzi a Massimo Gandolfini ed Alleanza Cattolica da Eugenia Roccella che, alla presenza di Salvini, Meloni e Gasparri, si è impegnata a garantire l'abolizione delle unioni civili e la modifica della Costituzione al fine di impedire qualunque forma di adozione con contempli una coppia dichiaratemene eterosessuale.
È invece La Nuova Bussola Quotidiana di Riccardo Cascioli (si, sempre lui) ad aver aderito all'appello lanciato nel 2013 da Gianfranco Amato contro la nomina della Bonino a ministro degli esteri. In quell'occasione Cascioli sostenne che: «Si dice da tempo che le istituzioni repubblicane hanno bisogno di essere rispettate e rilanciate nella loro autorevolezza. Ci chiediamo come questo auspicio possa conciliarsi con la scelta di Emma Bonino, che entrò in Parlamento la prima volta nel 1976 sull'onda della notorietà conquistata quando aiutava le donne ad abortire contro il divieto penale allora vigente».
Un simile discorso pare poter fare facile breccia nella mentalità del bigotto medio, spesso incline a condannare il diritto altrui all'autodeterminazione sino a quando non si ritrovano con la figlia 16enne che se ne torna a casa gravida perché loro non hanno voluto che a scuola le parlassero dell'uso del preservativo.

Se è pur vero che Eugenia Roccella serve a Cascioli perché sponsorizza le sue crociate d'odio e spalanca le porte del Senato si suoi militanti, pare assai interessante che possa condannare la Bonino per poi assolvere una Roccella che diceva le stesse identiche cose. È infatti datato 1975 il libro "Aborto, facciamolo da noi" scritto dall'onorevole Idea in cui l'allora 21enne scriveva «al Parlamento, che si rifiuta di essere e di agire come Parlamento eletto anche e soprattutto dalle donne, che si muove solo a spintoni, lo diciamo chiaramente: intanto noi cominciamo a farli gli aborti, onorevole. Fanfani, onorevole La Malfa e onorevole De Martino e onorevole Berlinguer, li facciamo alle donne democristiane, fasciste, socialiste e comuniste, alle donne che vengono a chiedercelo. E se vogliono proprio regolamentare qualcosa, proponiamo la regolamentazione della eiaculazione, con relativa casistica».

E non meno violento era l'attacco ad un Vaticano che difendeva il proprio potere politico attraverso la difesa di presunti dogmi che limitavano la libertà personale:

L’Osservatore Romano, Civiltà Cattolica e tutti gli organi di contorno del potere clericale si scagliarono contro ogni ipotesi di aborto legale e persino –si dice– con minacce di scomunica contro il Parlamento se avesse osato approvare una legge più civile in materia, rispolverando quel dimenticato diritto alla vita che oramai costituisce l’asso nella manica del Vaticano pur di opporsi ad ogni tentativo laico di strappargli la gestione monopolistica della morale della famiglia e della maternità, che gli ha permesso di mantenere in maniera capillare e subdola il potere politico ed economico del nostro paese.
Ai tanti autorevoli avvertimenti sulla catastrofe sociale che l’aborto, come il divorzio, avrebbe provocato, si aggiungeva un pesante documento della CEI in cui, pur nella comprensione che non ogni trasgressione di una norma morale deve necessariamente essere perseguita penalmente e nella coscienza della mortalità delle pratiche clandestine, la facile speculazione di sanitari compiacenti, il rischio dell'eccessivo aumento della popolazione, o quelli relativi alle difficoltà nelle quali la gestante o a futura prole vengono a trovarsi in alcuni casi, ecc., si ribadiva che l'aborto comunque doveva rimanere un reato, rendendo così ancora più chiaro che tale criminale e irresponsabile insensibilità non è dovuta ad ignoranza.

Se non bastasse, è a pagina 76 che la paladina ultra-cattolica spiegava come utilizzare una pompa di bicicletta per praticare aborti domestici:

Aspiratore serve per fare il vuoto in un boccale collegato mediante un tubo di plastica (…) Ne esistono di appositamente costruiti in vendita ma tutto può servire allo scopo, per. es. un motore elettrico, una pompa ad acqua come si usa nei laboratori. Il sistema più pratico consistente in una pompa da bicicletta (molto grande) la cui membrana interna sia stata sostituita con una membrana di caocciù, messa in posizione inversa rispetto alla membrana originale e collegata mediante un tubo in plastica al boccale.

La realtà dei fatti ci porta ad osservare che da una parte c'è una donna che si è battuta perché alle altre donne fosse garantito il diritto di abortire in sicurezza, dall'altra c'è una fondamentalista che si batte perché le donne siano costrette a dover tornare ad appellarsi al suo manuale sul fai-da-te casalingo in modo che Adinolfi e Cascioli possano vantarsi di come abbiano impedito alle donne un diritto che tornerà ad essere nelle mani della malavita. E Cascioli pare pure tronfio nel mostrare immagini sacre e santini a sostegno dell'elezione di quest'ultima.
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