Cerea. Dopo i patrocini ad Amato, la Lega mette al bando i fantomatici «promotori dell'ideologia gender»


Arcigay Verona (Pianeta Milk) ha scritto una lettera al sindaco leghista di Cerea, Marco Franzoni, e a tutti gli assessori e consiglieri comunali in merito all'approvazione della modifica al regolamento comunale sulla richiesta di patrocinio che prevede l'esclusione di quelle associazioni ed enti che vengono da loro considerati «promotori dell'ideologia gender».
Una fantomatica "ideologia" che non è mai stata codificata e che pare esistere solo nella mente di chi la sfrutta come giustificazione alla discriminazione e all'elusione sociale delle persone lgbt.
Arcigay Verona chiede all'amministrazione di Cerea un cambio di rotta per un paese più inclusivo, senza più iniziative a senso unico che incentivano l'omo-bi-transfobia. Iniziative che hanno visto tra l'altro la presenza di personaggi come Gianfranco Amato e Massimo Gandolfini patrocinati dall'amministrazione comunale.

La lettera è stata spedita per posta ed è stata corredata dall'opuscolo "Aspiriamo ad essere noi stessi" per una corretta informazione:

Egregio Sindaco, Egregi/e Assessori/e, Egregi/e Consiglieri/e,
abbiamo appreso da articoli di stampa (L’Arena del 6.12.20171 e del 8.12.20172) che il Comune di Cerea ha deliberato una modifica del proprio regolamento comunale per la richiesta di Patrocinio, che sarà quindi negato alle associazioni e agli enti che, secondo un non chiaro metodo di valutazione, saranno ritenute promotrici della cosidetta “Ideologia del Gender”
(“Se ci saranno iniziative a sostegno dall’ideologia gender, promosse da associazioni o da altri enti, a quelle negheremo il patrocinio” dichiarazione del Sindaco).
Ebbene, non sappiamo quante iniziative “Pro Ideologia Gender” si siano svolte negli anni sul territorio del Comune di Cerea tanto da giustificare una tale delibera d’urgenza, ma sappiamo invece che ce ne sono state alcune a senso unico (L’Arena del 23.9.20153), organizzate presso l’Area Expo, complesso fieristico e società partecipata del Comune di Cerea4, senza nessun dibattito in contrapposizione, promosse proprio dall’amministrazione comunale con la presenza di associazioni e
persone come l’Avvocato Gianfranco Amato ed il Prof. Massimo Gandolfini, che hanno fatto dell’omo-bi-transfobia la loro professione.
Da diversi anni la narrazione che queste persone offrono (congiuntamente ai movimenti No-Gender da loro creati, uno di questi ora diventato un partito in corsa per le Politiche 2018) è quella di una presunta censura della libertà d’opinione nel caso d’introduzione anche in Italia di una legge contro i “Crimini d’Odio” o contro l’omo-bi-transfobia. Simili leggi che esistono già in molti paesi occidentali – e non solo – e, senza togliere alcuna libertà, tutelano le persone Lgbt* (lesbiche, gay,
bisessuali, transgender) da violenze, emarginazione e discriminazioni di ogni forma.
Verrebbe da dire che a violare la pluralità delle idee e la libertà di opinione di tutti/e i/le cittadini/e, a partire da quelli Lgbt*, sicuramente presenti anche a Cerea, che aspirano solo ad essere loro stessi/e, siano piuttosto la modifica introdotta al regolamento sul patrocinio e la politica fin qui portata avanti dall’amministrazione.
Speranzosi che nell’anno che sta per iniziare ci sia un netto cambio di rotta dal parte dell’amministrazione comunale, restiamo a disposizione per iniziative e collaborazioni per una Cerea più aperta ed inclusiva.
Con l’occasione facciamo i nostri Migliori Auguri per il 2018 e alleghiamo un opuscolo per una corretta e rispettosa informazione.

Quindi pare che  a Cerea sia in vigore la sharia di Gianfranco Amato, una legge religiosa che vieta di poter pensare che l'uomo non abbia il dovere morale di andare con una donna all'unico figlio di produrre bambini che la sua candidata Silvana De mari dice di voler impiegare in una guerra contro chiunque osi professare una religione diversa dalla loro.
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