Gli integralisti scrivono al vescovo e chiedono punizioni per il sacerdote che ha celebrato un funerale congiunto per Luca e Alex


Quasi non fossero basati gli insulti che l'integralismo cattolico ha sferrato contro Luca e Alex, i giornali di destra non hanno avuto vergogna nel rilanciare gli inaccettabili proclami scritti da alcuni fondamentalisti violenti che si spacciano per fantomatici "cristiani".
Nonostante quella stessa stampa ami abbondare di virgolette che tolgano dignità alle parole quando si parla di matrimoni o di amore tra persone dello stesso sesso, è senza violette che attribuiscono a improbabili «fedeli della val D’Alpone» un attacco a quel clero vicentino che non ha aderito al nuovo "cristianesimo secondo Adinolfi", ossia una religione alternativa a quella di Gesù in cui Dio e la Madonna servano solo per giustificare l'odio contro i gay, le donne e gli stranieri.

Nel loro vergognoso proclamo, quei sedicenti "fedeli" scrivono:

Tutti siamo costernati per la giovane età dei due e per la modalità della morte ma ci chiediamo: chi ha veramente pensato a loro quando erano vivi tra noi? […] Padre e madre li hanno condotti, magari in buona fede e senza saperlo, verso il baratro; ma la responsabilità più importante grava sul clero locale che aveva il dovere di avvisarli che la strada che avevano intrapreso era senza uscita. Non lo affermiamo presuntuosamente noi, ma il Catechismo della Chiesa Cattolica tuttora vigente. Possibile che nessuno lo abbia insegnato ai due ragazzi? Vi sono peccati, come la sodomia nella fattispecie, che sono definiti mortali proprio perché tolgono all'anima qualsiasi possibilità di salvezza.Ad aggravare il tutto vi è la componente dello scandalo pubblico, poichè il loro rapporto era conosciuto ovunque e sotto gli occhi di tutti. Ci rivolgiamo al Vescovo di Vicenza, Monsignor Beniamino Pizziol per chiedere se è a conoscenza dell’operato dei suoi religiosi (in riferimento alla richiesta di rispetto per le due vittime, ndr) e invochiamo da lui una presa di posizione cattolica, che renda ragione alla Verità e sia di ammaestramento per altri giovani che vivono nella stessa condizione.

Dinnanzi ad una ferocia che pare troppo simile al fanatismo dell'Isis, tra i commenti c'è pure un tizio che si firma come "don Franco di Padova" che concorda e giustifica quelle inaccettabili parole:

I fedeli dell Val d'Alpone, con critica interna, hanno rilevato il comportamento non cattolico di quella parte del clero che ha concesso funerali pubblici a coloro che la morale definirebbe "pubblici peccatori", con l'aggravante di averli accomunati nelle esequie, quasi a legittimare un legame pubblico contro natura.
Il dolore dei familiari, comprensibile e naturale, esige rispetto ma non può imporre confusione e, specialmente, la trasmissione di messaggi fuorvianti da parte di chi ha responsabilità pastorali.
Una posizione diversa, quale quella espressa dai fedeli della Val D'Alpone, dice solo che i Pastori, che dovrebbero essere pronti a dare la vita per (salvare) le loro pecore, invece fuggono le loro responsabilità. "Io sono il buon pastore. Il buon pastore dà la sua vita per le pecore. Il mercenario invece, che non è pastore, cui non appartengono le pecore, vede venire il lupo, abbandona le pecore e fugge, e il lupo le rapisce e le disperde, perché è mercenario e non gli importa delle pecore." (Gv 10, 11-13).
Purtroppo oggi, (per critica interna) dico che buona parte della chiesa è estranea alla fede cattolica.
Mentre Bergoglio, rispetto all'omosessualità, dice "chi sono io per giudicare?", unendo un discorso corretto (solo Dio giudica) ad un principio di confusione (inducendo erroneamente a pensare che l'omosessualità sia moralmente una scelta legittima), S. Paolo, nella Lettera ai Romani, prende precisa posizione sull'argomento.
[...] Il risultato, a mio avviso, allora, come ai tempi di tutte le civiltà moralmente decadenti, sarà la fine di quei valori civili nei quali pacatamente credevano i nostri padri, per un processo di autodistruzione interno che potrebbe anche prescindere dalla necessità di nuovi barbari.
Però, per essere sicuri che ciò avvenga, mentre abbiamo chiuso la nostra fertilità (in tutti i sensi intesa), abbiamo spalancato le porte a coloro che dovrebbero fare "i lavori che gli italiani non vogliono".
Tutti gli indicatori demografici dicono che dal 2070 la maggioranza degli europei sarà musulmana così, oltre ad altri dolori, si risolverà anche il problema degli omosessuali, alla radice.
Nel frattempo, i nostri preti, continueranno a parlare di accoglienza, comprensione, confusione di fedi, sincretismo e simili, sazi di tutto, fuorché di verità.

A sottolineare l'ignoranza chi parla senza cognizione di causa (spesso ripetendo a pappagallo che integralisti alla Adinolfi hanno inculcato in loro) è il fatto che questa gente parli di omosessualità come di «una scelta». Pur premettendo che se ogni persona dotata di raziocinio dovrebbe rispettare le scelte altrui, in particolar modo quando si tratta di un atto d'amore, resta tutta la gravità di una chiesa che tenta di promuovere una disinformazione ideologica mediante menzogne, spergiuri e pregiudizi.
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