Legnago: coppia perseguitata da insulti e minacce dopo l'unione civile


È l'avvocatessa Cathy La Torre ad aver reso nota l'ennesima storia di ordinaria omofobia. Le vittime sono Mauro e Natan, due ragazzi di Legnago (in provincia di Verona) che 23 dicembre scorso uniti civilmente.
Il loro vivere in terre in cui i sindaci promettono di dare alle fiamme i libri ritenuti proibiti dal fondamentalista Gianfranco Amato o in cui si patrocinano convegni contro «i kompagni sodomiti» non è stato d'aiuto, soprattutto se la risposta delle istituzioni è stata quella di consigliargli fare tutto di nascosto per non infastidire gli omofobi dato che «la gente mormora, il paese è piccolo, siamo tutti cattolici e bla bla bla».
Se resta poco chiaro in che modo l'essere cattolici dovrebbe essere ritenuto sinonimo di intolleranza quasi si credesse davvero ad Dio xenofobo e omofobo come quello dipinto da Adinolfi a fini politici, resta il fatto che l'amministrazione del Pd ha negato loro persino un brindisi finale. Si sono dovuti unire civilmente come ladri, senza i fausti riservati a quei "cattolici" che si stanno sposando la loro terza o quarta moglie.
Quando in paese si è saputo che i due uomini si stavano per unire civilmente, le strade si sono riempite di scritte e volantini con frasi ingiuriose: "via i froci da Legnago", "no froci", "froci morite". Anche in questo caso le istituzioni non hanno mosso un solo dito per far rimuovere quelle scritte per rispetto ai "cattolici" che inneggiano al genocidio.
Mauro e Natan sono stati sbattuti in prima pagina su Legnago Week attraverso un articolo che ritraeva la loro cerimonia, accompagnata dai loro nomi e cognomi. Da quel momento i due ragazzi subiscono i capannelli sotto casa, i social invasi di ingiurie, minacce con offese devastanti. Ora hanno paura. Non sono usciti di casa neppure per capodanno, dovendo temere per la loro incolumità anche solo per andare a fare la spesa.

È a quel punto che si sono rivolti all'avvocatessa La Torre: «Mi hanno dato mandato di far causa al giornale e a tutti coloro che in questi giorni hanno speculato e devastato le loro vite, rovinando i giorni successivi alla loro cerimonia. In special modo, un giornale che per vendere qualche copia in più li ha schiaffati in prima pagina senza il loro consenso».
Pubblicando poi la loro foto, aggiunge: «Con questa foto sorridente Mauro e Natan vi stanno dicendo due cose precise: La prima è che NON hanno più paura. La seconda è che avete violato la loro privacy, ma loro NON si vergognano di ciò che sono, di amarsi, di unirsi, bensì si dell’omofobia che li ha costretti a una cerimonia a porte chiuse. Ora che avete venduto le vostre quattro copie in più, aspettatevi di vederci in Tribunale, agguerriti più che mai. Temo che quei quattro soldi guadagnati sulla pelle di questa coppia, li restituirete uno per uno!».
Commenti