Libero si inventa un finto «scandalo mondiale» per spargere fango contro il Papa e i gay


Libero continua a fare da cassa di risonanza alla propaganda integralista, rilanciando delle non-notizie confezionate per spargere fango contro i gay e il pontificato di Papa Francesco. In quella alternanza in cui il quotidiano ama lodare Bergoglio se può usare le sue parole contro i gay per poi attaccarlo ferocemente quando osa invitare all'accoglienza, troviamo un articolo dal titolo "Vaticano, Papa Francesco e il presepe gay in piazza San Pietro: scandalo mondiale, mai vista una roba così".

Se non sembra lecito parlare di «presepe gay» dinnanzi ad un'opera in cui non c'è manco mezzo personaggio omosessuale, il «mai vista una roba così» appare come un disperato tentativo di elemosinare un qualche click sui social network. E non va meglio con l'articolo vero e proprio:

Un presepe gay in Piazza San Pietro. È l'ultima bomba scoppiata, è il caso di dirlo, in casa di Papa Francesco. Il corpo dello scandalo che fa discutere in Vaticano e non solo è quello di un uomo nudo, muscoloso, quasi "un palestrato", come suggerisce il Fatto quotidiano, con velate "allusioni omoerotiche" secondo quanto sostengono diversi esponenti del conservatorismo cattolico che non vedono di buon occhio la linea di Bergoglio.

La tesi è che se un uomo non è brutto, sicuramente è stato messo lì per stuzzicare i gay. In fin dei conti si sta parlando a gente convinta che la sessualità appartenga ai soli maschi, in quella loro mentalità che vede nelle donne degli oggetti asessuati che devono occuparsi solo di compiacere e produrre piacere all'uomo.

Dando credito alle stupidaggini integraliste, Libero spiega che:

La scena contestata, in teoria, sarebbe la rappresentazione di una delle sette opere di misericordia, "vestire gli ignudi", omaggio alla rivoluzione francescana del Pontefice. Ma l'immagine non ha convinto (eufemismo) LifeSiteNews, portale americano punto di riferimento degli anti-Bergoglio, e di riflesso l'accusa clamorosa è arrivata fino in Italia.

Ed è mischiando temi a casaccio che, senza manco passare ad un nuovo capoverso, aggiungono:

"La presenza del presepe vaticano per noi è un motivo per essere ancora più felici. Per la comunità omosessuale e transessuale a Napoli è un importante simbolo di inclusione e integrazione", ha parzialmente ammesso un esponente dell'Argigay di Napoli. Altra suggestione: il presepe è stato infatti donato dall'abbazia di Montevergine (Avellino), dove si venera la Madonna nera soprannominata Mamma Schiavona che, ricorda ancora il Fatto, nel 1256 avrebbe salvato due omosessuali legati a un albero per i loro "vizi contronatura". Non a caso, a Montevergine nella festa della Candelora si celebra ogni anno una processione di "ricchioni e femminielli" con riferimento al culto pagano di Cibele, dea simbolo dell'androginia.

In altre parole, i gay sarebbero «contro natura» e «pagani» dato che per Libero i «cristiani» sono solo quelli che citano il nome di Dio invano quale giustificazione all'odio.

E poi arriva l'affondo. Il quotidiano che spaccia personaggi alla Adinolfi come se fossero davvero cristiani, di Bergoglio parlano quasi si trattasse di un satanista:

E Aldo Maria Valli, prestigioso vaticanista della Rai, non ha potuto non notare la costruzione "babelica" del Presepe: "In tutto questo attivismo e a questo incrociarsi di sguardi e di membra umane, Giuseppe e Maria sembrano quasi due intrusi, capitati lì per caso".

Ricapitolando, parlano di «presepe gay» e di «scandalo» dinnanzi un uomo nudo che è la semplice rappresentazione della parabola del Buon Samaritano. Ed per mano di un giornale che ha difeso chi andava ad olgettine che giunge un invito al falso pudore che ricorda la castrazione delle statue vaticane voluto da Pio IX.
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