Massimo Introvigne attacca La Nuova BQ: «Ideologia che usa gli ingenui per battaglie di cui non conoscono i generali»


In un integralismo cattolico in cui Dio viene costantemente strumentalizzato come un mero strumento di propaganda politica, non stupisce il susseguirsi di attacchi e lotte interne. Dopo i ripetuti battibecchi tra Pillon ed Adinolfi, ora è l'ex reggente di Alleanza Cattolica a scagliarsi contro i siti diretti da Roberto Cascioli.
Nonostante Massimo Introvigne risultasse uno tra gli autori de La Nuova Bussola Quotidiana , è condividendo un articolo di monsignor Antonio Livi pubblicato dal vaticanista Sandro Magister che afferma: «Interessante intervento di don Antonio Livi, che è il vero maître à penser di chi gestisce la Bussola e altre pubblicazioni ostili a Papa Francesco, dove si accusa di eresia anche Benedetto XVI – e pure Giovanni Paolo II non se la passa troppo bene, soprattutto perché era troppo amico degli Ebrei».
In merito all’articolo di Livi, Introvigne parla di «un testo molto, molto importante per capire l’ideologia soggiacente alle campagne contro Papa Francesco, i cui teorici più influenti – che non sono necessariamente quelli che appaiono più spesso – non sono affatto nostalgici di Benedetto XVI ma accusano di eresia globalmente tutti i Papi post-conciliari (alcuni di loro, per la verità, non amano neppure Pio XI e Pio XII, per cui l’ultimo Papa “sicuro” sarebbe stato Pio X, che veniva peraltro dopo un altro Pontefice di cui diffidano, Leone XIII)».
Il tutto per concludere che «come mi è capitato di scrivere altre volte, questi sono i veri leder della rivolta contro Francesco e gli ingenui che rimpiangono Benedetto XVI sono solo carne da cannone per battaglie di cui non conoscono i generali».
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