Patrocinata dal Comune di Verona, Costanza Miriano spiega che «la donna è il pavimento, l'uomo è il muro»


È Il Post a raccontarci le imbarazzanti tesi sostenute da Costanza Miriano nel convegno organizzato dall'ultradestra del circolo Christus Rex con il patrocinio del Comune di Verona. Ad introdurre la donna «fieramente sottomessa» ci ha pensato Matteo Castagna, esponente di Forza Nuova nonché presidente del circolo che si definisce "cattolico". L'integralista ha spiegato ai presenti che la Miriano ha scritto dei libri su cui loro sono «completamente d’accordo», «libri contro le ideologie sessantottarde» che sostengono siano stati firmati da «una donna che va controcorrente».
A quel punto la fondamentalista ha esordito la sua trattazione su quello che lei reputa sia il giusto ruolo della donna, iniziando con il citare san Paolo e raccontando che sarebbe lui a chiedere alle donne «di accettare di stare sotto». Ed è riportando alcune righe del suo blog che la giornalista de Il Post riassume la sua ideologia sulla superiorità degli uomini e sulla frivolezza di donne che servono solo a sfornare bambini:

La sottomissione di cui parlo io (…) non ha molto a che fare con la divisione dei compiti pratici. Anche una donna che lavora, e che lo fa ad alto livello, può essere sottomessa se ascolta il marito, lo rispetta, tiene in gran conto le sue opinioni e le mette prima delle proprie. (…) Credo che le donne si debbano riappropriare della loro vocazione all'accoglienza della vita, quella che viene dal loro essere morbide, capaci di ricucire i rapporti, di fare spazio, di intessere relazioni, di tirare fuori da tutti il meglio. Che mettano questo loro genio femminile in cima alle priorità.
(…) Quanto ai ruoli e ai rapporti di forza tra i sessi devo a malincuore ammettere una cosa. Essere donna mi ha procurato solo vantaggi: ignoro se la mia auto possegga una ruota di scorta, ed eventualmente dove si nasconda, la subdola. Non ho la minima idea di come, attraverso quali misteriose vie la mia casa venga rifornita di energia elettrica, calore, gas. Posso guardare Sex and the city e trascorrere svariati minuti a scegliere uno smalto senza perdere il mio prestigio, perché la mia frivolezza è ormai socialmente ammessa. Ho avuto il privilegio incommensurabile di ospitare e sentir muovere quattro bambini nella pancia, anche se, lo ammetto, nei momenti di farli uscire l'aspetto del privilegio non mi è sembrato il più evidente.
(…) non voglio ribellarmi agli uomini, ma, riconoscendo la loro superiorità in tanti settori (e in altri la nostra), una volta trovato quello giusto ho capito che ascoltare ed ”obbedire” alla sua lucidità, la sua razionalità, non poteva che farmi del bene. E io fare del bene a lui con il mio genio femminile, il mio talento, le mie capacità.

Tra generalizzazioni, semplificazioni ed estremismo, la Miriano non ha mancato di sfoderare frasi volte a sostenere che la mamma «ha un rapporto particolare» con i figli maschi e che «la madre è il pavimento e il padre il muro».
Ha raccontato anche che quando è in ansia «al terzo rosario si mette tranquilla» e che «noi donne siamo dotate di una speciale attrezzatura: l'intuito femminile, la capacità di capire il tono della voce». Ossia: «Quando ci chiamano i nostri mariti e ci dicono “ti vengo a prendere in stazione”, noi rispondiamo: “ma no dai”. E invece noi intendiamo “sì, vienimi a prendere”. Ma lui non sa interpretare il tono della voce e quindi non verrà in stazione». E ancora: «Il linguaggio della donna è tonale, la donna ha un modo di rapportarsi alla realtà che è ciclico. Siamo cicliche, quindi torniamo sugli argomenti, li svisceriamo e di solito questa cosa non piace tanto ai mariti. Conosco migliaia di famiglie così e ogni tanto qualcuna mi chiede se sono sposata con suo marito».
Banalizzazioni e stereotipo a pioggia, dunque, intervallati da presunti esempi che dovrebbero dimostare che tutti gli uomini o tutte le donne sarebbero identici nella loro separazione e penserebbero in maniera identica: «La tentazione femminile per eccellenza è quella di usare i suoi talenti per controllare l'uomo, per manipolarlo, per volerlo cambiare». E non si deve fare perché «gli uomini non vogliono essere manipolati, non dalla propria moglie, almeno».

Si passa così ad una condanna dell'emancipazione femminile: «Le donne sono state convinte che è meglio dipendere da un capo ufficio che non da un marito che vuole loro del bene. L'emancipazione è la nuova schiavitù».
Riguardo all'aborto pontifica che sarebbe «una fregatura enorme, il più grande tradimento della vocazione profonda della donna». Sostiene pure che la legge vada cambiata e che «non dovrebbe esserci il diritto di abortire». E parla pure «della libertà sessuale che ce la siamo bevuta come se fosse una conquista per noi, ma che in realtà dà più potere all'uomo che si permette una relazione senza impegno. Abbiamo adottato il modello maschile sia nel lavoro che nelle relazioni e siamo più infelici di prima, anche gli uomini. Ma le donne hanno scritto più profondamente in loro la chiamata a un relazione unica e stabile».

Come presunta "argomentazione" alla sua contrarietà all'adozione da parte dei gay, giura che lei ha parlato «con i bambini di una casa famiglia vicino a Roma» e «in modo colorito» le hanno detto «che preferiscono restare lì, piuttosto che andare a vivere con due uomini». Ovviamente il suo cervello integralista non ha pensato che il problema potrebbe essere il pregiudizio che lei cerca di promuovere. Applasi in sala.
5 commenti