Silvana De Mari sostiene che la poligamia sia dovuta all'immigrazione e all'assenza di uomini in Africa


L'assistenza ai richiedenti asilo dev'essere considerata un ingiusto privilegio e non certo una forma di protezione alla dignità umana. Chi non muore di fame non merita una vita dignitosa ed è doveroso pretendere che sacrifichi la sua esistenza pur garantire un maggior benessere a chi si è arricchito grazie allo sfruttamento delle sue terre. Più o meno sono queste le rivendicazioni politiche di Silvana De Mari che, tra bugie e generalizzazioni, pare pronta a cavalcare pure il razzismo quale forma di promozione politica del partito omofobo, misogino e xenofobo di Mario Adinolfi.

Incarnazione di un'intolleranza che pare quasi disumana, la fondamentalista non ha mia risparmiato niente e nessuno. Dei gay dice che sceglierebbero di essere omosessuali, spergiura che l'omosessualità debba essere ritenuta «una colpa» e che la sessualità sarebbe unicamente quella finalizzata alla procreazione. Delle donne dice che il loro unico ruolo sia quello di sfornare figli da opporre a chi ha religioni diverse dalla sua. Chiede che le donna stuprate vengano costrette a pagarsi da sole eventuali aborti, così come pretende pure che a letto rifiutino tutto ciò che non è una penetrazione vaginale finalizzata all'inseminazione. Sostenendo che l'Islma non sarebbe una religione di pace, asserisce che i cristiani dovrebbero essere obbligati a possedere armi da fuoco con cui poter ammazzare chi viene ritenuto una minaccia (a detta sua, anche Giuseppe sarebbe stato scelto da Dio perché armato di un'accetta).
Insomma, la sua idea di "famiglia" pare quello di una macchina di produzione di bambini da poter sfruttare in opposizione all'esistenza altrui, intenzionata a sostenere che la supremazia si ottenga solo imponendosi agli altri e utilizzando armi da fuoco.

La sua .nuova crociata è una benedizione del razzismo. Attribuendo in maniera strumentale ad Emma Bonino la "colpa" dei trattati sostenuti in Europa da Lega e Forza Italia che impongono la gestione dei migranti che arrivano sulle proprie coste, è dalla sua pagina Facebook che l'integralista sbraita:

Perché l'Italia, e solo l'Italia riceve centinaia di migliaia di migranti in stragrande maggioranza maschi africani provenienti da nazioni non in guerra e con il pil in attivo, e appartenenti a classi sociali tutt'altro che disagiate? Senegal, Nigeria, Gana, Marocco non sono nazioni in guerra, la Costa d'Avorio è l maggiore produttore mondiale di caffè, cacao e olio di palma, per pagare il tragitto in nave occorrono alcune migliaia di dollari, una cifra in Africa veramente di tutto rispetto. Non si tratta di persone in fuga da guerre o dalla miseria. I veri poveri in Africa non sono in grado di spostarsi.

Simili frasi paiono voler calcare approfittare dell'ingenuità della gente per sostenere che i migranti debbano necessariamente essere poveri, cosa ovviamente non vera. I rifugiati scappano da persecuzioni e da una vita senza futuro, magari ritrovandosi persino a dover venire in Europa ad asfaltare le autostrade nonostante abbiano passato anni chini sui libri per ottenere una laurea.
Eppure pare proprio che per la signora De Mari i diritti altrui non siano affatto un problema. In fondo lei già gode di tutto ciò che le serva, motivo per cui non si capisce perché mai dovrebbe preoccuparsi se c'è chi rischia di essere impiccato o gettato dal tetto di un palazzo a causa di quello stesso stigma che lei promuove con i suoi convegni, così come non pare interessargli se una donna rischia di essere lapidata a morte se non si attiene a quello che lei dice sia il ruolo "da femmina".
Il suo riferirsi a presunti "maschi" che verrebbero in Europa nega il tema delle decine di migliaia di bambini non accompagnati che dei genitori hanno tentato di salvare da una vita senza futuro, preferendo usare termici che potessero strizzare l'occhio a chi teme che quei "maschi" possano essere stupratori o criminali che minaccerebbero quei poveri "cristiani" che li giudicano a priori.

Riguardo al suo sostenere che «solo l'Italia riceve centinaia di migliaia di migranti», i numeri indicano che la verità è assai diversa e che l'Italia non è certo uno dei Paesi che offre maggior accoglienza:



Non solo, se si analizza la percentuale di immigrati ogni mille abitanti, l'Italia è ancora più bassa nella classifica con una media di meno di 5 stranieri ogni mille persone:



Secondo i dati Unhcr, tra il 1° gennaio e il 30 novembre 2017, in Italia sono arrivate 116.076 persone. Un dato in netta diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2016, quando arrivarono 173.015 persone (-33%). A novembre 2017 sono sbarcati 5.371 migranti, molti meno dei 13.500 di novembre 2016. Da luglio a novembre 2017 sono arrivati 32 mila migranti, contro i 100 mila del 2014, i 73 mila del 2015, i 114 mila del 2016. Il 14,5% degli arrivi è rappresentato da minori non accompagnati, evidentemente ritenuti di scarsi interesse per una donna che neppure li cita.

Se la signora De Mari afferma che i migranti arriverebbero da Senegal, Nigeria, Gana, Marocco, i dati ufficiali mostrano come i Paesi di provenienza più rappresentati nel 2017 sono stati Nigeria (16,6%), Guinea (9%), Bangladesh (8,5%) e Costa d’Avorio (8,5%). Seguono Mali, Sudan, Senegal, Eritrea, Gambia.
Nonostante lei inizi la sua lista con il Senegal quasi volesse strizzare l'occhio a chi odia i senegalesi, da quel Paese sono giunte solo 5.786 persone, assai meno di quella Siria che lei non cita e dalla quale sono arrivate 17.411 persone:



Se pare dunque evidente come le sue premesse neghino la realtà dei fatti per fini propagandistici, interessante è anche osservare il suo parlare di un rassicurante «tragitto in nave» a fronte di quei viaggi della speranza in cui tante persone hanno perso la vita. Nel dettaglio, si stima che 3.081 abbiano perso la vita nel Mediterraneo nel 2017, 5.096 nel 2016 e oltre 7mila nel biennio precedente.

Tornando al proclamo dell'integralista, quella stessa la donna che attaccò DJ Fabo sostenendo che lei sarebbe stata felicissima di poter restare cieca e paraplegica a seguito di un incidente, ora ci viene ora a raccontare che gli immigrati dovrebbero essere felici di restarsene in Africa. L'importante è che non le rompano le scatole e che se ne muoiano a casa loro. Afferma:

Sono spinti qui da un sogno, un'illusione, di una vita ricca e facile: chi ha creato questa illusione ha commesso un crimine. L'Africa è un luogo pieno di bellezza e potenza, con potenzialità infinite, che ha bisogno di tutti i suoi uomini. Alcune persone, soprattutto donne, sono state rapite per portarli in Italia, ci arrivano sicuramente contro la loro volontà le ragazzine nigeriane trascinate qui per avviarle alla prostituzione.

Il riferimento pare sia volto allo scandalo delle bambine nigeriane che sono state portate in Italia per poi essere avviate alla prostituzione minorile, obbligate a soddisfare quei maschi eterosessuali che la De Mari tanto declama per il loro orientamento sessuale. Eppure non serve particolare acume per comprendere che il mercato umano non è una conseguenza dell'accoglienza, semmai è un'attività illegale che abusa di come alcune comunità vengano emergiate e isolate. Il pensare che basterebbe chiudere le frontiere per fermare un abuso che è generato dalla richiesta dei clienti italiani (e non certo dalle esigenze delle vittime) sarebbe folle.

Prosegue l'integralista:

Vescovi, intellettuali e uomini politici africani sono disperati per l'esodo di maschi forti e sani che sarebbero preziosi nell'economia africana, in particolare a quella agricola, che non dispone di macchine. Molti di questi uomini sono stati attirati da video che in Africa sono diventati virali, video dove uomini politici e soprattutto donne appartenenti alla politica affermano che questi uomini sono necessari all’Italia, sono risorse. Questi uomini arrivano soli, sradicati dalla famiglia e dagli affetti. Sfidano il mare e chi favorisce tutto questo è responsabile della loro morte. Sono in maggioranza islamici, provenienti da paesi islamici. Per ogni uomo che c'è qui, buttato inutile su una panchina, oppure a chiedere l'elemosina, c'è una donna che diventa seconda o terza sposa. La poligamia può prosperare solo dove il numero degli uomini diminuisce o con una guerra o con un’emigrazione forzata da un continente a bassa densità verso un paese con una densità e una disoccupazione altissima. Ogni migrate irregolare costa 1050 euro al mese. Il fenomeno esiste solo in Italia. Questi uomini sono stati staccati, strappati dalla loro terra da una propaganda che si è resa responsabile anche delle morti in mare. La propaganda mischia cosa false, qui c'è lavoro per loro, e cosa parzialmente vere: a loro verrà dato del denaro, 35 euro al giorno. La cifra che per gli standard dell'Africa è una fortuna, in realtà non viene data a loro, ma spesa per loro, ed è comunque sottratta al popolo italiano.

Curiosamente i viaggi in nave diventano viaggi solo quando si sostiene che qualcuno avrebbe obbligato quelle persone a lasciare la loro terra, pontando il dito contro chi li accoglie e non contro chi getta bombe sulle loro case. Interessante è anche con quanto odio si affretti ad etichettare delle persone come «irregolari» solo perché lei pare convinta che il suo essere nata in Italia sia un merito che le debba garantire uno stato di vita superiore agli altri. L'altro deve arare la terra mentre lei se ne sta comodamente seduta in salotto, l'altro deve fare chilometri per raggiungere un pozzo mentre a lei basta aprire un rubinetto.
Tragicomico è il passaggio in cui dice che l'immigrazione sarebbe la causa della poligamia, cercando di far credere ai suoi proseliti che il razzismo sia a vantaggio dei discriminati al pari di come sostenga che l'omofobia sarebbe un atto d'amore per i gay (che grazie a lei si potranno rendere conto di non meritare di esistere) o che la misoginia sia un atto d'amore per le donne (che grazie a lei abbandoneranno ogni progetto di vita per essere indicate come uno strumento che deve preoccupasi solo di sfornare figli).

Immancabile è anche il suo solito ricorso al concetto di popolo e patria, così come la sua venerazione del dio denaro viene strumentalizzata per sostenere che la vita di un africano non valga quei pochi centesimi che la discriminazione potrebbe mettere nelle tasche dei razzisti. In fondo si sa che promettere soldi sulla pelle altrui è un mezzo con cui gli ignoranti abboccheranno all'amo.
Eppure, mentre si sostiene che quelle vite non valgano il denaro speso, si tace mentre lo stato italiano versa in maniera diretta ed indiretta ben 6.415.797.808 euro di denaro del popolo italiano nelle casse della Chiesa. Evidentemente i poveri vescovi sono più bisognosi di chi viene perseguitato o rischia di essere incarcerato per il solo motivo di esistere.

A definire la strategia propagandistica del partito di Adinolfi c'è anche quel video allegato al proclamo in cui la signora De Mari  estrapola 26 secondi di una frase pronunciata da Emma Bonino nell'evidente tentativo di sostenere che in quel «Abbiamo chiesto noi che tutti gli sbarchi avvenissero in Italia» si sia spronati a pensare che il «noi» si riferisse personalmente a lei. È un po' come quando nel libro di Adinolfi troviamo frasi di Elton John troncate a metà in modo da alterarne il senso o quando Amato proietta slide decontestualizzate che possano ingannare chi partecipa ai suoi comizi di propaganda.
Eppure non serve particolare impegno per verificare come quei trattati siano stati sostenuti e votati da da Lega e Forza Italia, mostrandoci una politica che ha voluto creare un problema per poi cercare voti promettendo che loro respingeranno chi è stato da loro portato in Italia. Non pare infatti un caso che da decina d'anni si parla ossessivamente di "emergenze" che paiono esistere solamente in Italia, mentre stati che accolgono numeri assai maggiori di migranti non paiono nelle medesime difficoltà.

Dato che al peggio non c'è mai fine, è tra i commenti che la signora De Mari spiega come la fonte dei suoi proclami siano siti "attendibilissimi" come il ciellino Tempi o La Nuova Bussola Quotidiana di Riccardo Cascioli, ossia siti che sono politicamente impegnati nella promozione del nazionalismo e per il contrasto all'accoglienza. Ma l'apoteosi viene raggiunta da un'immagine pubblicata dall'estremista in cui si ricorre alla più bieca generalizzazione:



Insomma, se una persona non sta morendo di fame, dev'essere condannata alla persecuzione e alla violazione dei diritti umani perché la signora De Mari reputa che la vita altrui debba essere ritenuta un costo che lei non è disposta a sostenere se può trarne profitto. E, da sedicente cristiana che va a messa, non si fa problemi a sostenere che chi non disprezzi il prossimo debba essere ritenuto «un buonista».
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