Trump licenza l'intera commissione che si occupa della prevenzione dell'HIV


Donald Trump è tornato a colpire la società civile in nome della sua ideologia. Incurante dei rischi legati alla volontà di praticare tagli alla prevenzione dell'HIV, il presidente statunitense ha deciso di licenziare la totalità della presidenza del Consiglio Consultivo in materia di HIV/AIDS.
Secondo Newsweek, tutti i membri del consiglio sono stati informati del loro licenziamento attraverso una lettera inviata tramite corriere.
L'attivista Scott Schoettes, ex membro del consiglio, teme che Trump voglia rilanciare le sue tesi sulla necessità di vivere in assoluta castità come unico mezzo per evitare le malattie. Teme anche che «la purga» faccia parte di un progetto più ampio, iniziato con il divieto imposto da Trump alle autorità sanitarie nazionali per impedire loro di poter utilizzare la parola "transgender".
Se membri del Consiglio avevano già rassegnato le loro dimissioni lo scorso giugno a seguito dei primi tagli dell'amministrazione Trump al bilancio, ritenuti proibitivi per poter attuare una qualunque strategia di vera prevenzione. Nella loro lettera, denunciarono che «abbiamo dedicato la nostra vita alla lotta contro questa malattia e non ci sentiamo più in grado di poterlo farlo in modo efficace all'interno dei confini di un organo consultivo di un presidente che semplicemente non se ne cura [...] L'amministrazione Trump non ha una strategia per affrontare l'epidemia di HIV/AIDS, non cerca spunti dagli esperti per formulare politiche di contrasto all'HIV e spinge verso una legislazione a danno le persone che vivono con l'HIV, arrestando o invertendo gli importanti progressi fatti nella lotta contro questa malattia».
Ad oggi sono circa 12 milioni le vite salvate dai progetti di prevenzione messi in atto dall'organismo cancellato da Trump.
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