Fascisti in strada per "onorare" il terrorista di Macerata


Dato che il terrorista era cristiano e non islamico e dato che le vittime erano di colore e non di pelle bianca, non vogliono si possa parlare di un atto terroristico.
Dicono che in periodo elettorale non sia lecito chiedersi quanto la propaganda leghista abbia contribuito al fatto, così com'è fatto divieto ricordare di come Silvana De Mari andò in diretta televisiva da Belpietro ad invitare i razzisti ad impugnare armi da fuoco e a farsi presunta giustizia da sé.
Un ex-candidato della Lega di Salvini si è messo a sparare all'impazzata per le strade di Macerata, colpendo chiunque avesse la pelle di un colore diverso dal proprio.
Da una parte abbiamo chi minimizza, dall'altra chi simpatizza per il terrorismo. Hanno pure creato un dibattito pubblico per dibattere di quanto sia lecito ammazzare degli innocenti per strada. Tutto ci fa presagire che i mandanti dell'attentato terroristico intendano spingersi ben oltre in uno sfruttamento dell'odio razziale mentre gli altri chiudono gli occhi perché fa brutto ammettere che il fascismo sia tornato (anche perché poi i fascisti si fingono offesi se li si chiama col loro nome, raccontando pure che basterebbe la loro auto-assoluzione a scagionarli dalle loro colpe).
Ed è mentre si dibatte nel cercare termini alternativi che possano sminuire i fatti che a Roma è il neofascismo a scendere in piazza per lodare chi ha compiuto la tentata strage.
Ma il fascismo non c'è, dicono. E sarebbe un puro caso se gli slogan e i tentativi di gettare la colpa di tutti i mali su fantomatici "nemici" esterni siano gli stessi del Ventennio.
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