#iovotono, #Consip e #Bastaimmigrati. Ecco i hashtag italiani resi virali dagli hacker di San Pietroburgo


Cercano di ingannare i bigotti andando di parrocchia in parrocchia a dire che loro vogliono solo "difendere" i bambini. Più probabilmente dovranno poi spiegare ai loro figli perché abbiano tradito il Paese e perché abbiano condannato le loro vite ad un regime integralista.
Ne è la dimostrazione il fatto che gli hashtag italiani compaiono nei posti all'interno dei parziali dataset dell’inchiesta Usa sui troll di San Pietroburgo. #iovotono, #Consip e #Bastaimmigrati sono solo alcuni dei termini immessi sui social dagli hacker al soldo di Vladimir Putin. Ad accomunare quelle campagne è una promozione dell'odio xenofobo, misogino e omofobo a vantaggio di tre precisi mondi: quello pro-M5S, quello pro-Salvini e quello che inneggia alla destra.
Ad esempio il 9 dicembre 2016 era un account russo che si spacciava per finto-americanoa sancire: «Basta con gli africani clandestini e islamici, proteggere gli italiani». Il 31 dicembre 2016 un altro troll russo scriveva: «Renzi ha potuto fare, indisturbato, di tutto e di più, danni a ripetizione». Poi gli hacker intervenivano per far apparire quei messaggi estremamente più potente e virale di quello che sarebbe dovuto essere.
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