L'indagato Pillon candidato al Senato dalla Lega di Salvini. Già promette scritte anti-gay su Palazzo Madama


Nonostante risulti sotto processo per diffamazione a seguito di false affermazioni rilasciate contro Acigay Perugia in convegni pubblici,. Simole Pillon è stato candidato al Senato dalla Lega di Salvini. Il suo disprezzo per i gay potrebbe così tramutarsi in un guadagno da 13mila euro mensili in uno stato inc in l'odio non viene combattuto ma premiato.
A darne l'annuncio su Facebook è lo stesso avvocato, che precisa come il suo nome sarà inserito nelle liste del collegio 5 della Lombardia per la provincia di Monza e Brianza.
«Sono felice che proprio nel mio collegio ci sia il comune di Sesto San Giovanni -afferma- dove col comitato abbiamo contribuito in modo determinante a insediare un'amministrazione pro-family». Stando ai fatti, il suo concetto di «pro-family» starebbe nel dunque tagliare fondi agli asili per distribuire presepi nelle scuole, nel negare qualunque politica di protezione degli studenti lgbt nelle scuole e di negare luoghi di culto ha chi osa avere una religione diversa dalla sua. I cittadini di Sesto San Giovanni sono disperati da quella nomina, ma dato che il sindaco patrocina i convegni anti.-gay di Amato, allora lo si deve lodare e classifica come sedicente «pro-family» anche se opera contro ogni famiglia non sia uniformata al modello "ariano" teorizzato da Pillon. La tua famiglia ha un figlio gay? Che muoia e che a tuo figlio sia negata ogni protezione e ogni diritto perché i sedicenti «pro-family» odiano la tua famiglia e odiano tuo figli dicendo che sia la Madonna a volere quell'odio. Si pone dunque come un integralista che non lavorerà per dare benessere ma solo per infliggere dolore a chi viene da lui reputato indegno di esistere.
E dopo aver chiesto ai suoi proseliti di «pregare» per la sua elezione in qual costante abuso del sentimento religioso come mezzo per ottenere una poltrona, Pillon non ha mancato di modificare l'immagine del suo profilo per vantarsi di come Regione Lombardia avesse illuminato il Prirellone con messaggio a sostegno del suo raduno integralista contro i gay e contro le loro famiglie (rigorosamente esclusi dalla sua visione limitata e limitante di una "famiglia" fatta da un padre-padrone, da una donna schiava e da figli che ubbidiscono a chi porta i pantaloni).
Il gesto ha trovato il pronto apprezzamento dell'ultra-integralista Cristina Cappellini, l'assessore leghista lombardo che durante il suo mandato pare aver lavorato più per il comitato di Gandolfini che per i cittadini che le pagavano lo stipendio. La dona parla di «bei ricordi» e Pillon le assicura che lui cercherà di illuminare anche Palazzo Madama con scritte contro la dignità, contro la vita e contro le famiglie dei cittadini gay.
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