Salvini «giura» dinnanzi ai padani con rosario e Vangelo in mano


Gesù invitava ad accogliere i bisognosi, Salvini dice di non vedere l'ora di poterli prendere a calci. Eppure, in un abuso del sentimento religioso a promozione di una politica palesemente anti-cristiana, è dal suo corteo razzista di Milano che il leader leghista ha messo in piedi un patetico teatrino ad uso e consumo dei pochi partecipanti.
Annunciando che lui si dice certo di poter diventare il nuovo premier, è con in mano un rosario e un Vangelo che ha inscenato il suo "giuramento" da premier. «Mi impegno e giuro -ha detto- di essere fedele al mio popolo, a 60 milioni di italiani, di servirlo con onestà e coraggio, giuro di applicare davvero la Costituzione italiana, da molti ignorata, e giuro di farlo rispettando gli insegnamenti contenuti in questo sacro Vangelo. Io lo giuro, giurate insieme a me? Grazie, andiamo a governare e a riprenderci questo Paese».
Non si contano le proposte di legge a firma leghista che sono stati ritenuti incostituzionali dalla Consulta.
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