Elisabetta Casellati è la neo-presidente del Senato


Gridò al «golpe» quando cadde Berlusconi, oggi Maria Elisabetta Alberti Casellati sarà la neo-presidente del Senato della Repubblica nella XVIII legislatura.
Da quasi 25 anni è una delle fedelissime di Silvio Berlusconi, da sempre incline a citare il Vaticano come soggetto giuridicamente vincolante per la politica italiana. È laureata in Giurisprudenza all'Università Pontificia, docente di Diritto Canonico e vicina agli ambienti ultra-cattolici.
Durante un convegno anti-gay, dichiarò: «La famiglia non è un concetto estensibile. Lo Stato non può equiparare matrimonio e unioni civili, né far crescere un minore in una coppia che non sia famiglia. Le diversità vanno tutelate ma non possono diventare identità, se identità non sono [...] Non si può fare confusione, la parola usata dal Papa pochi giorni fa: ogni omologazione sarebbe un’improvvida sovrapposizione e un offuscamento di modelli non sovrapponibili».
Dopo l'approvazione della legge Cirinnà, è dalle pagine de Il Giornale che dichiarò: «A parole si diceva di voler creare un soggetto nuovo, l’unione fra persone dello stesso sesso, in pratica si è inseguito il matrimonio tradizionale fino a dare vita ad un ibrido». «Il legislatore sostiene che l’unione fra persone dello stesso sesso va inserita fra le formazioni sociali, con riferimento agli articoli 2 e 3 della Costituzione. Perfetto, ma poi vediamo che tutti i rimandi, martellanti, sono all’articolo 29 e alla disciplina della famiglia. Si è fatto un giro tortuoso per giungere, senza dirlo, al matrimonio, ma questo pone seri profili di costituzionalità perché va contro l’articolo 29 della nostra Carta».
Insomma, giura su Dio che sarebbe l'eterosessualità a fare famiglia.
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