La Polonia rende illegale l'aborto anche in caso di malformazioni del feto o pericolo di vita per la donna


La Polonia già subiva una delle legislazioni sull'aborto più restrittive d’Europa: approvata nel 1993, permetteva l'interruzione di gravidanza solamente in tre casi: pericolo di vita per la madre, stupro e grave malformazione del feto.
Ora, per volontà della Chiesa Cattolica, una riforma della legge renderà illegale l'aborto anche in caso di malformazioni del feto e/o di pericolo di vita per la donna. Qualora si rischi di morire, i vescovi hanno decido che deve essere la femmina dovrà essere condannata a morte perché loro hanno decido per lei che il bambino conta di più. In fondo serve una produzione di maschi indottrinati al fondamentalismo cattolico se si vuole auspicare ad una guerra di religione che possa portare all'uso di armi contro chi osa crede in un altro Dio. E se il bambino dovesse presentare seri problemi fisici o mentali? Anche qui i vescovi decideranno in vece dei genitori e giurano che tutto il dolore che saranno capaci di creare verrà dedicato a Gesù. In fondo sono ormai secoli che la Chiesa fattura sul dolore.
A rendere possibile tale ingerenza nella vita delle persone p un governo guidato dalla maggioranza ultraconservatrice di Diritto e Giustizia (Pis), partito molto di destra di cui fa parte anche Mateusz Morawiecki, il primo ministro. A loro si somma l'ingerenza dei vescovi cattolici e il loro vantare un 96% della popolazione che si identifica come cristiano.
A chi creder che tutto ciò non ci riguardi, doveroso è ricordare che con delle destre guidate da Salvini o Meloni, non è detto che tutto ciò possa riguardarci assai prima del previsto.
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