L'europarlamentare leghista Fontana porta a Verona il festival dell'integralismo pro-Putin


Verona continua a presentarsi come un centro di propaganda per il fondamentalismo anti-gay. L'ultimo atto è il "Festival per la Vita" organizzato da Provita Onlus, Comitato Difendiamo i nostri figli, Movimento Europeo Difesa della Vita e Centro Culturale Nicolò Stenone.
Ad essersi avvicendati al tavolo degli oratori troviamo un deputato della Dauma di Mosca, Massimo Gandolfini e il consigliere comunale Alberto Zelger. Il tutto moderato da Tommaso Scandroglio (il fondamentalista che scrive sulla Nuova Bussola Quotidiana di Riccardo Cascioli).
Oltre alla presenza del sindaco Sboarina, prevedibile è stata anche la complicità dell'eurodeputato leghista Attilio Fontana, da anni impegnato in campagne anti-gay e nella promozione della Russia di Putin. Nel suo discorso il leghista sostiene che sia fondamentale annientare «i neomaltusiani, gli ambientalisti, i nichilisti». Facile è osservare come il contrasto ad una politica rispettosa dell'ambiente sia guardacaso uno tra i principali obiettivi di Cascioli, capace persino di spergiurare che sia bene inquinare sopra le soglie previste dai trattati al fine di produrre un maggior reddito senza i necessari investimenti per il futuro e per la salute della popolazione.
La deputata russa Inga Yumasheva ha promosso la Russia di Putin attraverso il suo spergiurare che il suo presidente avrebbe dimezzato gli aborti spontanei mentre Zelger ha illustrato la legge veneta per la sepoltura dei feti abortiti quale «luogo dove poter piangere o pregare alle famiglie».
A dare carattere confessionale all'iniziativa ci ha pensato Giuseppe Zenti, vescovo di Verona, che ha presenziato ai comizi ed ha sostenuto che «ogni cristiano ha il diritto alla libertà di testimoniare in favor dei valori in cui crede». Peccato che il problema si ponga quando i sedicenti "cristiani" pretendono di imporle con la forza agli altri.
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