Migliaia di croati marciano contro i diritti delle donne, temendo siano garantiti diritti anche a gay e tans


È brandendo rosari e icone sacre che migliaia di croati hanno aderito ad una marcia confessionale contro un'iniziativa europea che mira a proteggere le donne. I manifestanti sono stati portati in piazza da leader cattolici pronti a spergiurare che il rispetto e il contrasto all violenze avrebbe legittimato le persone transgender e il matrimonio egualitario.
Pare così che l'ideologia integralista sia riuscita a inventarsi una scusa per aggredire la Convenzione di Istanbul, la norma entrata in vigore nel 2014 e firmata da 46 nazioni al fine di fornire «prevenzione e lotta alla violenza contro le donne e alla violenza domestica».
Se non è un segreto come alcuni fondamentalisti cristiani contrastino l'idea che la donna debba avere pari dignità in virtù di come Pietro da Tarso dichiarò che «non è l'uomo che deriva dalla donna, ma la donna dall'uomo; né l'uomo fu creato per la donna, ma la donna per l'uomo», ma ad introdurre un elemento di cieca isteria nei fedeli ci hanno pensato i vescovi che sbraitano contro il concetto di «genere» definito nella convenzione. Ed è in virtù di quella formulazione che sostengono sia doveroso garantire che i mariti possano picchiare le proprie mogli se nelle norme che dovrebbero proteggerle c'è il rischio che non sia garantita protezione anche alle persone trans.
Riguardo all'ideologia di una marcia basata solo sul chiedere che alcuni gruppi sociali siano resi vittime di violenza, la conferma giunge da manifesti in cui si ipotizzava che la protezione delle donne avrebbe lasciato spazio legislativo a chi sostiene il matrimonio egualitario, ossia un diritto che loro esigono venga negato a lode e onore di quei loro leader che giurano che l'eterosessualità debba essere ritenuta un "merito" dal valore giuridico.
L'offensiva dei vescovi è stata messa in campo come reazione all'adesione al trattato da parte del nuovo governo di centro-destra, indicando nella Chiesa cattolica il principale soggetto oppositore. Lo scopo dei vescovi è quello di impedire la ratifica da parte del Parlamento. I vescovi chiedono anche le dimissioni del primo ministro Andrej Plenković e di chiunque oserà promuovere il contrasto alla violenza contro le donne.
Già in precedenza la Chiesa Cattolica riuscì ad ottenere un referendum che ha portato ad un divieto al matrimonio tra persone dello stesso sesso .

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